Modalità, esperienze ed opportunità della FAD
La Formazione a distanza rappresenta sicuramente il futuro della formazione. La sempre maggiore difficoltà di sostenere costi di spostamento e di logistica rendono questa modalità formativa molto appetibile per i discenti. È, però, un nuovo metodo di formazione e come tutte le cose nuove ci vuole del tempo affinché rientri nelle abitudini degli utenti Marra
Noi crediamo che sia fondamentale prendere in considerazione l'argomento di formazione a 360 gradi senza trascurare gli ultimi aggiornamenti. È necessario strutturare un corso semplice con alcune integrazioni multimediali ma senza esagerare per non distrarre l'utente dal percorso formativo Piana
Caratteristica irrinunciabile per un corso FAD sono i video, nei quali dovrebbero essere illustrati i punti salienti del percorso formativo Troisi
È importante avere a disposizione una piattaforma didattica per lo svolgimento online dei corsi e la compilazione dei questionari ECM che ti permettono di verificare in tempo reale l’esito del test svolto, ma allo stesso tempo è fondamentale avere la possibilità di poter ricevere una rivista cartacea (…) per lo studio e per la consultazione, che rimane comunque più agevole rispetto alla lettura a video Peer
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La formazione si è avvalsa negli anni
dello sviluppo dei mezzi di
comunicazione.
Sviluppo che ha avuto velocità diverse nel
corso del tempo mostrando però in questi
ultimi decenni una forte accelerazione grazie
al progresso tecnologico che ha interessato le
reti telematiche.
La formazione a distanza, o più comunemente FAD, nasce dall’impiego dei mezzi di comunicazione sia come strumenti di trasferimento di conoscenze e competenze che come canali di interazione a distanza tra docente e discente e tra gli stessi discenti.
Se la duplice modalità di impiego è
valida per i mezzi di comunicazione in generale
lo è ancor di più parlando di reti
telematiche.
Le reti telematiche possono infatti essere
impiegate nella formazione a distanza sia come
meri strumenti di accesso a materiale didattico
più o meno multimediale, secondo il
classico modello di autoapprendimento, che per
creare un ambiente virtuale nel quale
l’interazione con i docenti e con gli
altri discenti generi una comunità di
apprendimento.
Anche la formazione in ambito sanitario ha
seguito e beneficiato dell’evoluzione dei
mezzi di comunicazione (come ForumECM ha
cercato di raccontare brevemente
nell’approfondimento riguardante
l’evoluzione della FAD).
Ad una formazione residenziale, che propone il
modello classico di apprendimento in presenza,
si è affiancata negli anni una formazione
a distanza declinata in tipologie diverse a
seconda del supporto impiegato per
“superare” lo spazio che separa
docente e discente.
Dalla rivista medico scientifica, al canale
satellitare fino al corso fruito attraverso la
rete.
Strumenti il più delle volte integrati tra
loro nel processo di apprendimento e verifica,
come vedremo nelle esperienze analizzate.
Ma si potrebbe dire che il professionista
sanitario si sia da sempre formato a distanza,
approfondendo su libri e riviste tematiche di
interesse per la propria professione.
Una modalità di formazione che ha
integrato quella realizzata in presenza, ovvero
attraverso la partecipazione ad eventi e
convegni medico scientifici, che ha comunque
rappresentato la tipologia prevalente.
Gli strumenti che oggi il professionista sanitario impiega per formarsi a distanza si sono però ampliati ed in parte smaterializzati tanto che nel Programma nazionale ECM non si parla di un’unica FAD ma di tre principali tipologie.
La FAD fu introdotta dalla Commissione
Nazionale per la Formazione Continua tra le
tipologie formative del Programma nazionale ECM
nel 2003.
Un avvio posticipato rispetto
all’accreditamento degli eventi
residenziali, iniziato a regime nel 2002, e di
natura sperimentale, nell’obiettivo
ultimo di tener conto delle peculiari
problematiche generate dalla FAD e di stabilire
“organicamente e compiutamente le regole
dell’accreditamento da sottoporre alla
valutazione della Conferenza Stato-Regioni"
(intervista
a Raffaele D'Ari).
La sperimentazione FAD, estesa a più soggetti pubblici e privati, era finalizzata ad “acquisire ulteriori elementi di valutazione per la definizione dei criteri e delle modalità per l’accreditamento”, per verificare la modulistica predisposta ed ottenere dati sulla domanda di formazione a distanza di ogni categoria professionale.
Contemporaneamente la Commissione decise di sperimentare la FAD del New England Journal of Medicine per verificare la validità di un modello di formazione a distanza già impiegato negli Stati Uniti. Un contesto, quello statunitense, nel quale la formazione obbligatoria in campo sanitario, seppur limitata ai medici ed inquadrata in un sistema profondamente diverso, era una realtà consolidata già da diversi anni.
Come detto ai fini ECM non si parla di un’unica FAD ma di tre principali tipologie di FAD, che sono distinte nei “Criteri per l’assegnazione dei crediti alle attività ECM”.
Le tre tipologie di FAD sono:
La videoconferenza, al contrario di quanto spesso erroneamente ritenuto, non rientra in queste tipologie, ma nella formazione residenziale ovvero in “forme di trasmissione a distanza usufruite in simultanea”. Solo nel caso in cui la stessa videoconferenza venisse registrata su materiale durevole costituirebbe formazione a distanza e non più residenziale.
Oggi a distanza di 10 anni dall’avvio del
Programma nazionale ECM è naturale
domandarsi dove sia arrivata la formazione a
distanza in Italia, ovvero in che misura e in
quale modo sia impiegata questa metodologia nei
programmi formativi diretti al milione di
professionisti sanitari destinatari del
Programma nazionale ECM.
Una domanda alla quale rispondo, in modo
chiaro, i numeri.
Solo il 3% degli eventi ECM è un evento
erogato a distanza. Un dato molto basso al
quale però corrisponde una percentuale
consistente dei crediti forniti: la FAD
fornisce infatti crediti al 31% dei
partecipanti il Programma nazionale ECM.
Numeri che evidenziano le potenziali della FAD
e rendono evidenti gli ostacoli fino ad oggi
incontrati alla sua diffusione.
Le ragioni di un suo uso ancora limitato
rispetto alle elevate potenzialità vanno
ricondotte principalmente all'idea che una
formazione efficace non possa prescindere da un
contatto reale tra docente e discente,
realizzabile unicamente in presenza ovvero nel
medesimo spazio fisico e nel medesimo
tempo.
Diversi tra i formatori intervistati da
ForumECM nei precedenti numeri hanno
sottolineato tale necessità, individuando
nella sua assenza il maggior limite della FAD.
Altrettanti, sopratutto tra i responsabili di uffici formazione di azienda sanitarie o di Provider, hanno invece sottolineato l’inevitabile affermazione della FAD tra le metodologie formative, sostenendo la propria tesi con diverse argomentazioni, delle quali la principale è sicuramente economica.
Ma quali sono le caratteristiche della FAD?
La Formazione a distanza ha delle chiare peculiarità:
Di un prodotto FAD l’utente può
dunque scegliere il momento di fruizione,
adattando il prodotto formativo alle proprie
esigenze. L’essere svincolati dal tempo e
dai luoghi di apprendimento, permette la
massima flessibilità di utilizzo e la
realizzazione di percorsi conoscitivi
individualizzati. Ciò costituisce un
vantaggio non solo per il professionista
sanitario, che in completa autonomia può
scegliere il luogo ed i tempi da dedicare alla
formazione senza che questa interferisca sul
lavoro o ne condizioni il tempo libero, ma
anche per il Provider.
Attraverso la FAD il Provider è in grado
di ampliare il proprio mercato potenziale
raggiungendo, senza alcun costo aggiuntivo,
quelle realtà dove l’offerta
formativa residenziale nelle aree formative di
interesse è assente o carente.
A fronte di un costo di sviluppo sicuramente
più elevato rispetto alla formazione
residenziale (soprattutto laddove vi sia
presente un alto contenuto multimediale) la FAD
assicura dei costi per utente decrescenti se si
considera la possibilità di poterla
ripetere un numero infinito di volte,
utilizzando strumenti e supporti durevoli nel
tempo.
Riduzione dei costi che riguarda non solo il
“produttore” ma anche il fruitore
della formazione.
La FAD può infatti generare per il
partecipante o per l’azienda nel quale
presta la propria prestazione una riduzione dei
costi diretti, quali i costi di trasferimento
presso la sede dell’evento formativo, ed
indiretti, principalmente l’assenza dal
luogo di lavoro.
La riduzione dei costi, sia a livello di
singolo professionista, che di azienda e di
Sistema ECM, dovrebbero essere la motivazione
di maggior rilevanza per uno sviluppo della
FAD.
Tra le ragioni che dovrebbero spingere verso un
maggior impiego della FAD sicuramente i numeri
stessi del Programma nazionale ECM.
Come ben sottolineato da Riccardo Vigneri,
membro della Commissione Nazionale per la
Formazione Continua e responsabile della
Sezione FAD della stessa Commissione, sulle
pagine dell’Annuario della Formazione in
Sanità 2014, il Programma nazionale ECM
essendo diretto a tutte le professioni
sanitarie (caratteristica che differenzia il
Sistema italiano da quello di altri paesi) ha
la necessità di formare circa un milione
di professionisti.
Da ciò deriva un problema di
sostenibilità economica dello stesso
Programma.
Problema in ragione del quale in altri sistemi
l’obbligatorietà
dell’aggiornamento è limitata ai
soli medici o a questi e a poche altre figure
professionali.
Tra gli effetti più evidenti quello di
un’offerta formativa cronicamente scarsa
per determinate figure professionali.
Nonostante gli indiscutibili vantaggi sul piano economico la FAD incontra ancora delle resistenze. Resistenze che trovano spiegazione in alcune sue caratteristiche come:
Il desiderio di preservare i vantaggi della formazione a distanza e di minimizzarne al contempo gli svantaggi ha portato a pensare modelli spuri, chiamati blended learning, basati sulla presenza nel medesimo percorso formativo di momenti formativi in presenza e a distanza.
I due corsi del Consorzio Italiano per la Ricerca in Medicina, analizzati nella rubrica FAD di questo numero sono un interessante esempio di questa modalità a cavallo tra la FAD e il residenziale.
La capacità della FAD di trasferire
competenze, seppur normalmente inferiore
rispetto alle altre tipologie formative
(soprattutto rispetto alla FSC), dipende
principalmente dalla qualità dei contenti
didattici e dalla capacità di organizzarli
in un percorso multimediale che sfrutti appieno
le potenzialità degli strumenti impiegati
e consenta la migliore assimilazione dei
contenuti da parte del discente. In altre
parole che massimizzi l’efficacia del
prodotto formativo.
Con il supporto digitale l’informazione
ed il contenuto formativo possono infatti
raggiungere la massima espressività grazie
all’uso contestuale di testi, immagini,
animazioni, video e suoni.
Oggi si ritiene che il valore didattico della
FAD risieda proprio nella capacità di
realizzare nuove forme di interazione a
distanza attraverso la creazione di aule
virtuali. Luoghi smaterializzati che consentano
al discente di partecipare attivamente al
momento formativo dando vita ad un processo di
insegnamento-apprendimento costruttivo ed
interattivo.
La rete intesa quindi come
“ambiente” virtuale dove
partecipare attivamente, interagendo in vere e
proprie comunità di apprendimento. È
quello che viene chiamato apprendimento
collaborativo.
Ma questa è la formazione a distanza di
domani, anche se un domani molto vicino.
Le attuali esperienze FAD propongono una grande
varietà di tipologie.
La maggior parte di queste prevedono
un’erogazione completa dei corsi in
modalità on-line attraverso piattaforme
web dedicate. Altre prevedono accanto alla rete
un utilizzo, più o meno intenso, di un
supporto cartaceo, sicuramente più vicino
alle abitudini di aggiornamento dei
professionisti sanitari, come ci racconta
l’esperienza di Minerva Medica
Editore.
Altre integrano media diversi come ci racconta
l’esperienza di Doctor’s Life, dove
il canale televisivo è integrato, nel
processo di verifica, alla rete.
Parlando di FAD ForumECM ha voluto accompagnare le considerazioni sulle caratteristiche ed opportunità della formazione a distanza con l’approfondimento di due esperienze pratiche, accompagnate come sempre dalle parole di chi quelle esperienze le ha realizzate, nell’idea che spesso un argomento possa risultare più chiaro attraverso l’analisi di casi concreti.
ForumECM non si è però voluto
limitare ad ascoltare le opinioni di chi la
formazione a distanza la eroga, ma è
andato a a chiedere il parere di chi vi
partecipa abitualmente in qualità di
discente.
Lo ha fatto per cercare di capire con gli occhi
del fruitore aspetti positivi ed eventuali
problematiche della FAD.
Sono stati in questo caso scelti altri due
prodotti FAD, altrettanto interessanti, come i
corsi proposti da Consulcesi e quelli
realizzati attraverso la rivista Obiettivo
Farmacista da Sanitanova.
18 giugno 2013