FOCUS ON

Formazione a distanza

Modalità, esperienze ed opportunità della FAD

 

 

Doctor’s Life Channel

Edizioni Minerva Medica

Interview

Giuseppe Marra

Presidente del Gruppo GMC-AdnKronos

Federico Piana

Edizioni Minerva Medica

Fabiana Troisi

Anestetista Rianimatore

Florian Peer

Farmacista

 

La Formazione a distanza rappresenta sicuramente il futuro della formazione. La sempre maggiore difficoltà di sostenere costi di spostamento e di logistica rendono questa modalità formativa molto appetibile per i discenti. È, però, un nuovo metodo di formazione e come tutte le cose nuove ci vuole del tempo affinché rientri nelle abitudini degli utenti

Marra

 

Noi crediamo che sia fondamentale prendere in considerazione l'argomento di formazione a 360 gradi senza trascurare gli ultimi aggiornamenti. È necessario strutturare un corso semplice con alcune integrazioni multimediali ma senza esagerare per non distrarre l'utente dal percorso formativo

Piana

 

Caratteristica irrinunciabile per un corso FAD sono i video, nei quali dovrebbero essere illustrati i punti salienti del percorso formativo

Troisi

 

È importante avere a disposizione una piattaforma didattica per lo svolgimento online dei corsi e la compilazione dei questionari ECM che ti permettono di verificare in tempo reale l’esito del test svolto, ma allo stesso tempo è fondamentale avere la possibilità di poter ricevere una rivista cartacea (…) per lo studio e per la consultazione, che rimane comunque più agevole rispetto alla lettura a video

Peer

 

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La formazione si è avvalsa negli anni dello sviluppo dei mezzi di comunicazione.
Sviluppo che ha avuto velocità diverse nel corso del tempo mostrando però in questi ultimi decenni una forte accelerazione grazie al progresso tecnologico che ha interessato le reti telematiche.

 

La formazione a distanza, o più comunemente FAD, nasce dall’impiego dei mezzi di comunicazione sia come strumenti di trasferimento di conoscenze e competenze che come canali di interazione a distanza tra docente e discente e tra gli stessi discenti.

 

Se la duplice modalità di impiego è valida per i mezzi di comunicazione in generale lo è ancor di più parlando di reti telematiche.
Le reti telematiche possono infatti essere impiegate nella formazione a distanza sia come meri strumenti di accesso a materiale didattico più o meno multimediale, secondo il classico modello di autoapprendimento, che per creare un ambiente virtuale nel quale l’interazione con i docenti e con gli altri discenti generi una comunità di apprendimento.

 

Anche la formazione in ambito sanitario ha seguito e beneficiato dell’evoluzione dei mezzi di comunicazione (come ForumECM ha cercato di raccontare brevemente nell’approfondimento riguardante l’evoluzione della FAD).
Ad una formazione residenziale, che propone il modello classico di apprendimento in presenza, si è affiancata negli anni una formazione a distanza declinata in tipologie diverse a seconda del supporto impiegato per “superare” lo spazio che separa docente e discente.
Dalla rivista medico scientifica, al canale satellitare fino al corso fruito attraverso la rete.
Strumenti il più delle volte integrati tra loro nel processo di apprendimento e verifica, come vedremo nelle esperienze analizzate.

 

Ma si potrebbe dire che il professionista sanitario si sia da sempre formato a distanza, approfondendo su libri e riviste tematiche di interesse per la propria professione.
Una modalità di formazione che ha integrato quella realizzata in presenza, ovvero attraverso la partecipazione ad eventi e convegni medico scientifici, che ha comunque rappresentato la tipologia prevalente.

 

Gli strumenti che oggi il professionista sanitario impiega per formarsi a distanza si sono però ampliati ed in parte smaterializzati tanto che nel Programma nazionale ECM non si parla di un’unica FAD ma di tre principali tipologie.

 

La FAD fu introdotta dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua tra le tipologie formative del Programma nazionale ECM nel 2003.
Un avvio posticipato rispetto all’accreditamento degli eventi residenziali, iniziato a regime nel 2002, e di natura sperimentale, nell’obiettivo ultimo di tener conto delle peculiari problematiche generate dalla FAD e di stabilire “organicamente e compiutamente le regole dell’accreditamento da sottoporre alla valutazione della Conferenza Stato-Regioni" (intervista a Raffaele D'Ari).

 

La sperimentazione FAD, estesa a più soggetti pubblici e privati, era finalizzata ad “acquisire ulteriori elementi di valutazione per la definizione dei criteri e delle modalità per l’accreditamento”, per verificare la modulistica predisposta ed ottenere dati sulla domanda di formazione a distanza di ogni categoria professionale.

 

Contemporaneamente la Commissione decise di sperimentare la FAD del New England Journal of Medicine per verificare la validità di un modello di formazione a distanza già impiegato negli Stati Uniti. Un contesto, quello statunitense, nel quale la formazione obbligatoria in campo sanitario, seppur limitata ai medici ed inquadrata in un sistema profondamente diverso, era una realtà consolidata già da diversi anni.

 

Come detto ai fini ECM non si parla di un’unica FAD ma di tre principali tipologie di FAD, che sono distinte nei “Criteri per l’assegnazione dei crediti alle attività ECM”.

Le tre tipologie di FAD sono:

  • la classe virtuale centrata sul docente “che utilizza il tradizionale metodo di insegnamento frontale, anche se la lezione è trasmessa a distanza e a molteplici pubblici non solo contemporaneamente ma anche in tempi diversi (materiale durevole)”

  • l’apprendimento collaborativo in rete centrato su un gruppo di pari che condividono attraverso la rete “conoscenze, esperienze e competenze”

  • l’autoapprendimento integrato da sistemi di supporto centrato sul discente che impiega “materiali durevoli opportunamente predisposti, seguendo un proprio percorso temporalmente (e anche culturalmente) individualizzato, con o senza la guida e il supporto di un tutor.”

 

La videoconferenza, al contrario di quanto spesso erroneamente ritenuto, non rientra in queste tipologie, ma nella formazione residenziale ovvero in “forme di trasmissione a distanza usufruite in simultanea”. Solo nel caso in cui la stessa videoconferenza venisse registrata su materiale durevole costituirebbe formazione a distanza e non più residenziale.

 

Oggi a distanza di 10 anni dall’avvio del Programma nazionale ECM è naturale domandarsi dove sia arrivata la formazione a distanza in Italia, ovvero in che misura e in quale modo sia impiegata questa metodologia nei programmi formativi diretti al milione di professionisti sanitari destinatari del Programma nazionale ECM.
Una domanda alla quale rispondo, in modo chiaro, i numeri.
Solo il 3% degli eventi ECM è un evento erogato a distanza. Un dato molto basso al quale però corrisponde una percentuale consistente dei crediti forniti: la FAD fornisce infatti crediti al 31% dei partecipanti il Programma nazionale ECM.
Numeri che evidenziano le potenziali della FAD e rendono evidenti gli ostacoli fino ad oggi incontrati alla sua diffusione.

 

Le ragioni di un suo uso ancora limitato rispetto alle elevate potenzialità vanno ricondotte principalmente all'idea che una formazione efficace non possa prescindere da un contatto reale tra docente e discente, realizzabile unicamente in presenza ovvero nel medesimo spazio fisico e nel medesimo tempo.
Diversi tra i formatori intervistati da ForumECM nei precedenti numeri hanno sottolineato tale necessità, individuando nella sua assenza il maggior limite della FAD.

 

Altrettanti, sopratutto tra i responsabili di uffici formazione di azienda sanitarie o di Provider, hanno invece sottolineato l’inevitabile affermazione della FAD tra le metodologie formative, sostenendo la propria tesi con diverse argomentazioni, delle quali la principale è sicuramente economica.

 

Ma quali sono le caratteristiche della FAD?

 

La Formazione a distanza ha delle chiare peculiarità:

  • la personalizzazione delle modalità di fruizione
  • la sua natura durevole, che ne permette una ripetizione teoricamente infinita, seppur nelle necessità del periodico aggiornamento dei suoi contenuti
  • un costo unitario decrescente al crescere del numero di utilizzatori.

 

Di un prodotto FAD l’utente può dunque scegliere il momento di fruizione, adattando il prodotto formativo alle proprie esigenze. L’essere svincolati dal tempo e dai luoghi di apprendimento, permette la massima flessibilità di utilizzo e la realizzazione di percorsi conoscitivi individualizzati. Ciò costituisce un vantaggio non solo per il professionista sanitario, che in completa autonomia può scegliere il luogo ed i tempi da dedicare alla formazione senza che questa interferisca sul lavoro o ne condizioni il tempo libero, ma anche per il Provider.
Attraverso la FAD il Provider è in grado di ampliare il proprio mercato potenziale raggiungendo, senza alcun costo aggiuntivo, quelle realtà dove l’offerta formativa residenziale nelle aree formative di interesse è assente o carente.

 

A fronte di un costo di sviluppo sicuramente più elevato rispetto alla formazione residenziale (soprattutto laddove vi sia presente un alto contenuto multimediale) la FAD assicura dei costi per utente decrescenti se si considera la possibilità di poterla ripetere un numero infinito di volte, utilizzando strumenti e supporti durevoli nel tempo.
Riduzione dei costi che riguarda non solo il “produttore” ma anche il fruitore della formazione.
La FAD può infatti generare per il partecipante o per l’azienda nel quale presta la propria prestazione una riduzione dei costi diretti, quali i costi di trasferimento presso la sede dell’evento formativo, ed indiretti, principalmente l’assenza dal luogo di lavoro.

 

La riduzione dei costi, sia a livello di singolo professionista, che di azienda e di Sistema ECM, dovrebbero essere la motivazione di maggior rilevanza per uno sviluppo della FAD.
Tra le ragioni che dovrebbero spingere verso un maggior impiego della FAD sicuramente i numeri stessi del Programma nazionale ECM.
Come ben sottolineato da Riccardo Vigneri, membro della Commissione Nazionale per la Formazione Continua e responsabile della Sezione FAD della stessa Commissione, sulle pagine dell’Annuario della Formazione in Sanità 2014, il Programma nazionale ECM essendo diretto a tutte le professioni sanitarie (caratteristica che differenzia il Sistema italiano da quello di altri paesi) ha la necessità di formare circa un milione di professionisti.
Da ciò deriva un problema di sostenibilità economica dello stesso Programma.
Problema in ragione del quale in altri sistemi l’obbligatorietà dell’aggiornamento è limitata ai soli medici o a questi e a poche altre figure professionali.
Tra gli effetti più evidenti quello di un’offerta formativa cronicamente scarsa per determinate figure professionali.

 

Nonostante gli indiscutibili vantaggi sul piano economico la FAD incontra ancora delle resistenze. Resistenze che trovano spiegazione in alcune sue caratteristiche come:

  • il venire meno dell’interazione e della dimensione empatica del rapporto docente discente tipico della formazione residenziale e sul campo
  • la minore capacità di trasferire competenze rispetto alle altre tipologie di formazione
  • la tendenza a generare una barriera psicologica in chi non possiede una sufficiente alfabetizzazione informatica.

 

Il desiderio di preservare i vantaggi della formazione a distanza e di minimizzarne al contempo gli svantaggi ha portato a pensare modelli spuri, chiamati blended learning, basati sulla presenza nel medesimo percorso formativo di momenti formativi in presenza e a distanza.

 

I due corsi del Consorzio Italiano per la Ricerca in Medicina, analizzati nella rubrica FAD di questo numero sono un interessante esempio di questa modalità a cavallo tra la FAD e il residenziale.

 

La capacità della FAD di trasferire competenze, seppur normalmente inferiore rispetto alle altre tipologie formative (soprattutto rispetto alla FSC), dipende principalmente dalla qualità dei contenti didattici e dalla capacità di organizzarli in un percorso multimediale che sfrutti appieno le potenzialità degli strumenti impiegati e consenta la migliore assimilazione dei contenuti da parte del discente. In altre parole che massimizzi l’efficacia del prodotto formativo.
Con il supporto digitale l’informazione ed il contenuto formativo possono infatti raggiungere la massima espressività grazie all’uso contestuale di testi, immagini, animazioni, video e suoni.

 

Oggi si ritiene che il valore didattico della FAD risieda proprio nella capacità di realizzare nuove forme di interazione a distanza attraverso la creazione di aule virtuali. Luoghi smaterializzati che consentano al discente di partecipare attivamente al momento formativo dando vita ad un processo di insegnamento-apprendimento costruttivo ed interattivo.
La rete intesa quindi come “ambiente” virtuale dove partecipare attivamente, interagendo in vere e proprie comunità di apprendimento. È quello che viene chiamato apprendimento collaborativo.

 

Ma questa è la formazione a distanza di domani, anche se un domani molto vicino.
Le attuali esperienze FAD propongono una grande varietà di tipologie.
La maggior parte di queste prevedono un’erogazione completa dei corsi in modalità on-line attraverso piattaforme web dedicate. Altre prevedono accanto alla rete un utilizzo, più o meno intenso, di un supporto cartaceo, sicuramente più vicino alle abitudini di aggiornamento dei professionisti sanitari, come ci racconta l’esperienza di Minerva Medica Editore.
Altre integrano media diversi come ci racconta l’esperienza di Doctor’s Life, dove il canale televisivo è integrato, nel processo di verifica, alla rete.

 

Parlando di FAD ForumECM ha voluto accompagnare le considerazioni sulle caratteristiche ed opportunità della formazione a distanza con l’approfondimento di due esperienze pratiche, accompagnate come sempre dalle parole di chi quelle esperienze le ha realizzate, nell’idea che spesso un argomento possa risultare più chiaro attraverso l’analisi di casi concreti.

 

ForumECM non si è però voluto limitare ad ascoltare le opinioni di chi la formazione a distanza la eroga, ma è andato a ​a chiedere il parere di chi vi partecipa abitualmente in qualità di discente.
Lo ha fatto per cercare di capire con gli occhi del fruitore aspetti positivi ed eventuali problematiche della FAD.
Sono stati in questo caso scelti altri due prodotti FAD, altrettanto interessanti, come i corsi proposti da Consulcesi e quelli realizzati attraverso la rivista Obiettivo Farmacista da Sanitanova.

 

 

18 giugno 2013



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