(…) ad un Provider consiglierei di incontrare il Direttore Generale aziendale assieme al Direttore Sanitario aziendale e il Direttore di UOC, per verificare gli obiettivi aziendali e clinici e costruire un percorso ECM che veda tutte le parti coinvolte nel miglioramento della formazione e nell'aggiornamento
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Prof. Nicola SuricoPresidente SIGO |
ForumECM incontra Nicola Surico, Presidente
della SIGO nonché Professore Ordinario
di Ginecologia ed Ostetricia
dell’Università del Piemonte
Orientale e Direttore della Clinica
Ginecologica ed Ostetrica
dell’Azienda Ospedaliera
Universitaria Maggiore della Carità di
Novara.
Una breve intervista per approfondire
attraverso le sue parole i fabbisogni
formativi del ginecologo, le metodologie
più adatte al suo aggiornamento ed i
programmi della SIGO nel campo della
formazione.
Il sistema ECM tra fasi sperimentali e attuative è in vigore da circa 10 anni. Ci può fare un bilancio dell’Educazione Continua in Medicina nella vostra categoria?
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Bilancio con luci ed ombre data la criticità dei punti di nascita e quindi degli obiettivi richiesti. A mio parere nel nostro settore, il sistema ECM dovrebbe essere collegato ad obiettivi aziendali con 70-80% di formazione intra-aziendale per la quale si prevede un arricchimento di team, e il restante 20-30% di perfezionamento personale. Attualmente la formazione è ottenuta soprattutto mediante meeting e congressi accreditati. I crediti più significativi sono ottenuti partecipando a corsi residenziali, in genere focalizzati su argomenti specifici.
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Se dovesse dare un consiglio ad un Provider, che volesse sviluppare un’offerta formativa per la vostra professione, quali suggerimenti darebbe per soddisfare a pieno i reali fabbisogni formativi ?
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Consiglierei di incontrare il Direttore Generale aziendale assieme al Direttore Sanitario aziendale e il Direttore di UOC per verificare gli obiettivi aziendali e clinici e costruire un percorso ECM che veda tutte le parti coinvolte nel miglioramento della formazione e nell'aggiornamento.
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Ad oggi quali sono secondo lei i principali bisogni formativi per la professione dei Ginecologi?
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Direi che sono focalizzati in tre direzioni: Sala parto e Gravidanza patologica e fisiologica, Chirurgia ginecologica e Ginecologia ambulatoriale.
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In quali aree terapeutiche c’è maggior necessità di formazione?
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In due aree: nella terapia medica ossia quella endocrinologica, antibiotica, oncologica, dei nuovi farmaci specifici e dei nuovi farmaci biologici e nella terapia chirurgica come ad esempio quella endoscopica, conservativa, isteroscopica e della mammella.
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Tra la FAD, la RES e la FSC qual è secondo lei la migliore tipologia di evento formativo?
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Direi che sono tutti strumenti di un obiettivo. Per i ginecologi privati probabilmente la scelta è personale e fatta di circa il 30% di ogni tipologia. Per i ginecologi strutturati nel sistema sanitario pubblico, a mio parere, è collegata agli obiettivi aziendali e quindi costruita sulle forze e sulle debolezze delle strutture da aggiornare … ci sono strutture fortissime in sala parto ma deboli in ambulatorio o in sala operatoria! In genere la residenziale permette di approfondire un argomento specifico, la FAD invece consente di dare continuità nell’attenzione all’evoluzione delle conoscenze.
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Cosa fa la SIGO per l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti? Quali sono le novità del 2013 e quali saranno i progetti futuri?
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Sono state attivate iniziative
come la SIGO FAD per la
formazione a distanza e
stipulate convenzioni con
prestigiosi istituti ed
accademie per permettere un
aggiornamento a prezzi
agevolati per gli iscritti alla
Società.
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