LE PROFESSIONI E LA FORMAZIONE

Interview

 

 

Associazione Italiana di Oncologia Medica

Words

L’aggiornamento infatti è tanto più efficace quanto può essere sviluppato e applicato praticamente in aree omogenee. L’evento nazionale è spesso connotato da teoria che difficilmente si tradurrà in pratica clinica. Per noi medici aggiornamento significa avere strumenti per migliorare la nostra attività clinica: se ciò non avviene è fallita la motivazione per aggiornarci

 

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    Prof. Stefano Cascinu

    Presidente AIOM

     

    ForumECM pone alcune domande a Stefano Cascinu, Presidente dell’AIOM, in merito ai bisogni formativi dell’Oncologo, alle metodologie più efficaci per il trasferimento di conoscenze e competenze, alle proposte formative ed ai progetti futuri dell’Associazione.

     

    Il Sistema ECM tra fasi sperimentali e attuative è in vigore da circa 10 anni, ci può fare un bilancio dell’Educazione Continua in Medicina nella vostra categoria?

     

    Il Sistema ha presentato sicuramente lati favorevoli ma anche aspetti dubbi se non francamente negativi. Il dato positivo è stato che ha messo ordine a convegni spesso disordinati, caotici sia dal punto di vista organizzativo che culturale. È stato imposto un rigore culturale che prima non si avvertiva sempre, soprattutto nelle riunioni locali. Gli aspetti negativi sono rappresentati da una burocratizzazione spesso inutile e fastidiosa come questionari, domande e valutazioni estemporanee e da una proliferazione di eventi lontani dai reali bisogni formativi. In altre parole è emerso un mercato dell’aggiornamento che se da un lato ha portato ad una migliore organizzazione, dall’altro ha determinato un’ipertrofia dell’offerta con incremento dei costi.

     

    Se dovesse dare un consiglio ad un Provider che volesse sviluppare un’offerta formativa per la vostra professione, quali suggerimenti darebbe per soddisfare a pieno i reali fabbisogni formativi?

     

    Lavorare principalmente su livelli regionali. L’aggiornamento infatti è tanto più efficace quanto può essere sviluppato e applicato praticamente in aree omogenee. L’evento nazionale è spesso connotato da teoria che difficilmente si tradurrà in pratica clinica. Per noi medici aggiornamento significa avere strumenti per migliorare la nostra attività clinica: se ciò non avviene è fallita la motivazione per aggiornarci.

     

    Ad oggi quali sono secondo lei i principali bisogni formativi per gli Oncologi?

     

    Riguardano soprattutto la comunicazione, l’organizzazione e la metodologia dell’attività clinica.

     

    In quali aree terapeutiche c’è maggior necessità di formazione?

     

    Penso alle aree di frontiera: la genetica in campo oncologico e le cure palliative rappresentano e rappresenteranno un bisogno importante.

     

    In quali aree terapeutiche c’è maggior necessità di formazione?

     

    Penso alle aree di frontiera: la genetica in campo oncologico e le cure palliative rappresentano e rappresenteranno un bisogno importante.

     

    Tra la FAD, la RES e la FSC qual è secondo lei la migliore tipologia di evento formativo?

     

    La FAD penso possa contribuire a risolvere molti dei problemi organizzativi. Il problema principale è come costruire un evento formativo. In altre parole non deve dare solo dei crediti ma deve anche essere interessante in termini di contenuti e forma. La sfida maggiore sarà questa.

     

    Cosa fa l’AIOM per l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti? Quali sono le novità del 2013 e quali saranno i progetti futuri?

     

    Oltre al nostro Congresso Nazionale, abbiamo sviluppato incontri per i giovani oncologi e incontri rivolti a tutti gli oncologi italiani in comune con altri specialisti come radioterapisti, chirurghi, ginecologi, urologi e cardiologi, in un’ottica di multidisciplinarietà che caratterizzerà sempre più non solo l’attività clinica ma anche la formazione e l’aggiornamento. Inoltre, stiamo pianificando attività formative regionali insieme alla categoria degli infermieri.

     

    14/03/2013



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