Le nuove linee guida dell’American Venous Forum
I vantaggi indotti dalla tecnologia tout court sono spesso sostanziali ma talora scenografici. Se ci soffermiamo invece sulla tecnologia che rende possibile alcune modalità FAD, tra cui simulazione, scenari clinici o realtà virtuale ed aumentata, possiamo affermare che se i vantaggi della Formazione a Distanza (…) rimangono inalterati, si riducono gli svantaggi rispetto alla formazione face-to-face, che inevitabilmente prevale quando garantisce il massimo di interazione fra docente e discente
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Nella rubrica dedicata alle esperienze di formazione a distanza, ForumECM presenta un corso sulla Malattia Venosa Cronica e sulla Sindrome post-trombotica, patologie oggi molto diffuse e con un forte impatto clinico.
Nato dall’esigenza di presentare agli
specialisti e ai medici di medicina generale le
nuove linee guida dell’American Venous
Forum del 2011, questo corso FAD unisce al
testo scientifico e alle linee guida, il
supporto del Vascular Clinical Score System
(VCSS), un nuovo strumento che, affiancato alla
classificazione CEAP (basata su Clinica,
Eziologia, Anatomia e Patofisiologia), permette
la stratificazione del paziente venoso sotto il
profilo clinico.
Per insufficienza venosa cronica (IVC) si
intende comunemente la patologia venosa nel suo
complesso. Oggi però il valore
omnicomprensivo di questo termine, per
descrivere qualsiasi paziente venoso, è
stato messo in discussione in virtù della
complessità dei quadri clinico-diagnostici
che il medico si trova ad affrontare ogni
giorno. Quadri che a volte sono accompagnati da
referti strumentali doppler che non trovano un
corrispettivo con i segni osservati e i sintomi
descritti dal paziente o che risultano
addirittura negativi.
La revisione della classificazione CEAP aveva associato, già nel lontano 2004, alla definizione di IVC gli stadi più severi della patologia venosa (C4-C6), introducendo per gli stadi clinici lievi e moderati (C0-C3), il termine “disturbi venosi cronici” per via dell’incompleta correlazione in letteratura con esami doppler positivi.
Dal 2004 ad oggi sono stati fatti molti passi avanti nella comprensione della patologia venosa, arrivando all’attuale definizione di Malattia Venosa Cronica (MVC), termine che contempla tanto i disturbi venosi cronici caratteristici dei pazienti primari, quali ad esempio quelli con familiarità per le varici sintomatiche, quanto l’insufficienza venosa cronica più tipica dei pazienti secondari, come nel caso della Sindrome post-trombotica (SPT).
Il termine MVC, descrive oggi una patologia nella quale emodinamica e clinica si intrecciano nella storia naturale del paziente venoso, attraverso l’ipertensione venosa e l’infiammazione tissutale, che sostengono il doppio binario della progressione della malattia.
La diagnosi del vasto corteo di segni e sintomi dal senso di pesantezza o di tensione degli arti inferiori ai crampi notturni, dalla dolorabilità aggravata da determinate situazioni sino alle forme più severe con alterazioni del trofismo cutaneo e ulcere, è stata quindi aggiornata nelle nuove Linee Guida dell’American Venous Forum del 2011, che alla classificazione CEAP affiancano un nuovo strumento: il Vascular Clinical Score System (VCSS), in grado di stratificare il paziente venoso sotto il profilo clinico.
La correlazione fra l’insufficienza venosa registrata con l’Eco-Doppler e la clinica, viene dunque ben inquadrata dalla nota classificazione CEAP, mentre la correlazione dei sintomi e segni con la severità e l’ingravescenza della Malattia Venosa viene fornita dal nuovo score clinico VCSS, che registra i singoli dati clinici in base alla gravità come: assenti, lievi, moderati e severi.
La nuova definizione di MVC ed il nuovo inquadramento diagnostico, emodinamico e clinico, lascia spazio ad una maggiore modulazione degli interventi emodinamici e medici del clinico, consentendo una terapia più mirata alle caratteristiche del paziente osservato.
Se la prevenzione continua a rappresentare un caposaldo ed è costituita anche da banali accorgimenti di vita quotidiana che interessano l’attività fisica, la dieta e prevedono idonei accorgimenti comportamentali, il trattamento della MVC si avvale di diversi presidi a partire dal trattamento elasto-compressivo e scleroterapico a quello farmacologico e chirurgico, impegnando sia le tecniche tradizionali che quelle più recenti come il laser e le radiofrequenze.
La tipologia e la gravità del quadro fisiopatologico devono sempre più indirizzare il clinico a porre indicazione al tipo di trattamento, valorizzando costantemente e comunque le misure di igiene e lo stile di vita.
In questo corso FAD, attraverso l’utilizzo interattivo dei casi clinici, è stato possibile per il discente lavorare su problemi reali potendo approfondire le modalità di diagnosi e terapia.
Programma
Obiettivi
Fare acquisire conoscenze sulle nuove linee guida riferite alla patologia in oggetto e contribuire alla conoscenza dei meccanismi fisiopatologici che sono alla base dei sintomi.
Metodologie formative utilizzate
Videoconferenza, videostreaming, corsi on-line su apposite piattaforme di learning management system (lms).
Strumenti e tecnologie
PC o tablet per collegarsi alla piattaforma.
Requisiti tecnici
14/03/2013