FORMAZIONE A DISTANZA

Interview

 

 

Project & Communication

   

Words

I vantaggi indotti dalla tecnologia tout court sono spesso sostanziali ma talora scenografici. Se ci soffermiamo invece sulla tecnologia che rende possibile alcune modalità FAD, tra cui simulazione, scenari clinici o realtà virtuale ed aumentata, possiamo affermare che se i vantaggi della Formazione a Distanza (…) rimangono inalterati, si riducono gli svantaggi rispetto alla formazione face-to-face, che inevitabilmente prevale quando garantisce il massimo di interazione fra docente e discente

 

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    Lamberto Riguzzi

    Responsabile Formazione

     

    ForumECM pone alcune domande a Lamberto Riguzzi, Responsabile Formazione della Project & Communication, in merito alle trasformazioni in campo formativo indotte dall’incalzare del progresso tecnologico.

     

    In che modo la tecnologia ha cambiato il modo di informare e formare i professionisti?


    I vantaggi indotti dalla tecnologia tout court sono spesso sostanziali ma talora scenografici. Se ci soffermiamo invece sulla tecnologia che rende possibile alcune modalità FAD, tra cui simulazione, scenari clinici o realtà virtuale ed aumentata, possiamo affermare che se i vantaggi della Formazione a Distanza - parliamo di numero elevato di utenti, affrancamento dalle distanze fisiche, possibilità di scegliere tempo e luogo della formazione e costi competitivi per unità di formazione - rimangono inalterati, si riducono gli svantaggi rispetto alla formazione face-to-face, che inevitabilmente prevale quando garantisce il massimo di interazione fra docente e discente.

     

    La possibilità di allestire set clinici sorprendenti, la facoltà di realizzare reti di comunicazione come chat, forum o wiki e di erogare elementi di stimolo al discente in maniera costante e personalizzata, fanno della FAD uno strumento per il quale vanno trovate nuove definizioni. Non più “in assenza di” un docente-persona ma “in presenza di” un Collegio di docenza in cui le didattiche virtuali diventano esatto complemento di quelle tradizionali.

     

    Pensa che la Formazione a Distanza sia una valida alternativa rispetto alla Formazione sul Campo per la tematica trattata?


    L’espressione “alternativa” è riduttiva. Nel momento in cui sono disponibili simulatori di seconda generazione e vi è dato accesso in remoto, possiamo parlare di modalità formative che costituiscono uno step esperienziale nuovo.

     

    Ad esempio tradizionalmente il chirurgo prima apprende la teoria, poi guarda l’intervento registrato, in seguito assiste in sala operatoria ed infine prende in mano gli strumenti, prima come secondo operatore e successivamente con progressiva autonomia. Alcune modalità d’apprendimento della FAD stanno a cavallo delle due fasi di sala operatoria. Non sostituiscono l’esperienza sul malato ma rendono comunque possibile una formazione “pratica”.

     

    Nella nostra esperienza possiamo contare eventi in ambito cardiologico-metabolico in cui l’integrazione tra attività RES/FSC e FAD per Medico di Medicina Generale ha determinato un format di successo, basato sull’apprendimento di pratiche quali il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa e l’elettrocardiogramma dinamico secondo Holter.

     

    Quali sono secondo lei le caratteristiche fondamentali per rendere efficace un evento FAD?


    Se si utilizzano e si sviluppano al meglio tutte le caratteristiche vincenti di questa tipologia formativa come l’interazione con l’utente, la realizzazione di classi virtuali, il monitoraggio costante dell’apprendimento, la personalizzazione della formazione e un’assistenza tecnica garantita, possono essere efficaci tutti i corsi FAD. Tutto ciò richiede però uno sforzo negli investimenti e la messa a punto di piattaforme anche raffinate.

     

    Indipendentemente dai contenuti che possono anche essere eccellenti, allo stato attuale l’80-90% della formazione FAD è costituita da una mera erogazione di testi, più o meno arricchiti con slide, video etc.. Si privilegia il modello di scambio: facile esecuzione e bassi prezzi contro ridotto numero di crediti e basso appeal formativo. Quindi un modello che, nel migliore dei casi, favorisce il ripianamento del debito ECM a categorie per le quali l’offerta formativa è minima.

     

    Il paradosso sembra essere che coloro che potrebbero investire di più, ad esempio le case editrici, che peraltro hanno già rapporti in essere con gli autori di cui gestiscono i contenuti testuali, non sembrano contribuire, salvo eccezioni, all’arricchimento e allo sviluppo di questo sistema di formazione.

     

    14/03/2012



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