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Interview

 

 

Consorzio per la Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie

L’attività che svolge il Consorzio, non può prescindere dalla necessaria omogeneizzazione dei sistemi e delle regole di accreditamento degli eventi ECM in Italia

La verifica della continuità formativa va intesa sia come rispetto dell’obbligo formativo, anche deontologico se vogliamo, sia come rispetto delle norme stabilite dalla Commissione Nazionale ECM

Il passaggio da valutazioni quantitative a valutazioni in qualche modo qualitative è un passaggio necessario per la crescita del sistema

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Sergio Bovenga

Presidente

CoGeAPS

 

ForumECM rivolge alcune domande a Sergio Bovenga, Presidente del CoGeAPS e Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Grosseto.

 

Obiettivo approfondire attraverso le sue parole non solo il ruolo e l’attività del Consorzio ma anche alcune criticità inerenti l’aggiornamento obbligatorio dei professionisti sanitari emerse nel corso degli incontri di formazione e informazione diretti agli Ordini, Collegi e Associazioni professionali, che hanno visto e che nei prossimi mesi continueranno a vedere protagonista il CoGeAPS.

 

La Commissione Nazionale per la Formazione Continua ha affidato al CoGeAPS la gestione di un processo cardine del Sistema ECM: l'anagrafe dei crediti formativi. Dalla sua costituzione il Consorzio ha dunque intrapreso un percorso parallelo a quello del Programma Nazionale ECM, arrivando quest’anno ai primi risultati tangibili di un lungo ed impegnativo lavoro organizzativo e gestionale.

Qual è il suo bilancio di questa prima fase e quali gli obiettivi a medio termine del Consorzio? 

 

Il CoGeAPS ha un ruolo complementare alle funzioni degli enti accreditanti.

L’attività che svolge il Consorzio, non può prescindere dalla necessaria omogeneizzazione dei sistemi e delle regole di accreditamento degli eventi ECM in Italia.

L’ultimo Accordo Stato Regione ha finalmente posto una data ultima per l’omogeneizzazione delle regole di tutti i sistemi accreditanti.

Le attività di questa intenso periodo ci hanno dato un quadro molto più preciso della formazione ECM in Italia ed elementi utili da rapportare al sistema.

L’insieme delle partecipazioni raccolte ci ha portato una maggior consapevolezza degli elementi da migliorare e il necessario supporto da dare ad Ordini, Collegi ed Associazioni.


 


Parlando in cifre, quali sono ad oggi i numeri della Banca dati del CoGeAPS?


I numeri del CoGeAPS sono numeri ‘importanti’.

Ad oggi sono presenti in CoGeAPS 21,7 milioni di partecipazioni per 153 milioni di crediti formativi, relativi a 740.000 Professionisti che partecipano e/o hanno partecipato alla formazione ECM.

 

In questi mesi il CoGeAPS sta svolgendo un importante programma di informazione e formazione diretto agli Ordini, Collegi e Associazioni professionali di tutta Italia.

Obiettivo del programma quello di informare sul ruolo e sulle funzioni del Consorzio e presentare lo stato dell’arte del processo di certificazione. Come sottolinea anche il nome scelto, “In-Formazione”, un’iniziativa dalla duplice valenza. Forse per la prima volta si passa dalla teoria delle parole alla pratica dei fatti evidenziando le potenzialità del sistema di accreditamento. Il primo step si è concluso l’11 luglio a Bari, il secondo ripartirà a settembre per concludersi a metà ottobre a Milano pochi giorni prima della Conferenza di Cernobbio.

A metà del percorso quali sono le criticità emerse e gli aspetti più rilevanti che richiedono a suo parere una riflessione?


Alcune delle criticità che sono emerse sono in realtà aspetti da tempo presenti, ma la cui soluzione forse oggi non è più rinviabile.

 

Tra queste criticità citerei la necessità di precisare meglio la questione dei professionisti iscritti ad una professione sanitaria (Ordine, Collegio o Associazione), ma che non esercita più la professione o, addirittura, non l’ha mai esercitata (ad esempio un chimico che esercita la professione al docente) al fine di identificare la sua posizione nei confronti dell’obbligo ECM.

 

Un altro elemento critico emerso, che riguarda gli Ordini, Collegi e le Associazioni, è la necessità di un nuovo modello di interazione continuativa tra Professionista e il proprio Albo/Elenco. L’Ordine, Collegio, Associazione deve comunque essere un soggetto costantemente informato sulle attività professionali dell’iscritto e d’altra parte deve fornire un supporto quasi consulenziale in materia ECM.

La certificazione e, più in generale, il rispetto delle norme ECM passano sicuramente per una consapevolezza del professionista dei propri obblighi formativi e delle regole del sistema ECM.

In questo percorso l’Ordine, Collegio e Associazione devono essere l’elemento di supporto al professionista nelle tematiche ECM.

 

Gli incontri svolti dal CoGeAPS ci hanno permesso di raccogliere molteplici elementi da trasmettere alla Commissione Nazionale ECM consentendo anche la raccolta di ulteriori dettagli e chiarimenti su alcuni aspetti della normativa e favorendo l’operatività e il rispetto da parte dei Professionisti degli obblighi formativi.

 

L’attuale normativa riserva agli Ordini, Collegi e Associazioni la verifica della continuità formativa dei professionisti. La legge del 14/09/2011 ne sancisce tra l’altro anche un ruolo sanzionatorio del quale ha parlato anche il Presidente Bianco in una recente intervista a ForumECM. Dal suo punto di osservazione, sicuramente privilegiato, sia di Presidente del CoGeAPS che di Presidente di un Ordine provinciale, ritiene gli Ordini, Collegi e Associazioni siano pronti sul piano organizzativo ad adempiere a tali compiti?


La verifica della continuità formativa può essere effettuata in maniera efficace solo con l’uso della Banca dati Nazionale e in questo il CoGeAPS, quale strumento funzionale di Ordini, Collegi ed Associazioni, è assolutamente indispensabile.

 

La verifica della continuità formativa va intesa sia come rispetto dell’obbligo formativo (anche deontologico, se vogliamo) sia come rispetto delle norme stabilite dalla Commissione Nazionale ECM. Ragion per cui, in considerazione del fatto che la verifica dell’obbligo formativo può essere effettuata solo alla fine del triennio e in attesa di alcune ulteriori definizioni della Commissione Nazionale su alcuni aspetti, ad esempio le esenzioni, credo il problema possa essere visto in prospettiva. Ritengo altresì che data l’intensa attività che in primis la Commissione Nazionale e il CoGeAPS stanno portando avanti, quando sarà il momento Ordini, Collegi ed Associazioni saranno pronti e strutturati per svolgere compiutamente il ruolo che gli è proprio.

 

 

Allo stato attuale la certificazione dei crediti è unicamente quantitativa. Il percorso verso un Dossier formativo che contemperi le esigenze del professionista con quelle della struttura nella quale esso opera e del servizio sanitario in generale e che premi un aggiornamento coerente con lo specifico profilo professionale è in divenire. Quali sono a suo parere le prospettive di questo passaggio necessario ad incrementare la qualità dell’aggiornamento del professionista sanitario?


Il passaggio da valutazioni quantitative a valutazioni in qualche modo qualitative è un passaggio necessario per la crescita del sistema.

 

La sperimentazione del Dossier Formativo tende appunto a qualificare una formazione ECM coerente con il profilo Professionale del Professionista, ma anche a pianificare in accordo con le esigenze formative e con la possibilità del sistema di organizzare formazione rispondente alle esigenze formative.

Questo passaggio è inevitabilmente un ulteriore sforzo del sistema per valorizzare la formazione di qualità.

 

 

Un aspetto tecnico più tecnico per concludere. Certificazione e attestazione.

Qual è la differenza e quali sono le funzioni degli Ordini,Collegi e Associazioni in merito ad entrambe le attività?


La certificazione e l’attestazione sono due aspetti differenti anche se entrambi riguardano l’acquisizione di crediti ECM da parte di un Professionista.

 

L’attestazione è l’elenco delle partecipazioni ECM di un professionista, presenti nella banca dati del CoGeAPS, relative ad un determinato periodo.

 

La certificazione sarà un atto rilasciato da Ordini, Collegi ed Associazioni, alla fine di un periodo temporale definito (triennio) idoneo a qualificare l’avvenuta formazione del professionista nel rispetto degli obblighi formativi e delle regole definite dalla Commissione Nazionale ECM.

Ritengo che a breve la Commissione Nazionale ECM darà indicazioni in merito ai dettagli relativamente alle precise modalità di rilascio della Certificazione.

 

 

 



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