FORMAZIONE UNIVERSITARIA

Interview

 

 

Università degli Studi

di Catania

Words

La realizzazione della farmacia dei servizi è possibile solo facendo leva sulla figura di un professionista capace di scegliere in scienza e coscienza, capace di cambiare e di formarsi, capace soprattutto di tutelare la salute del cittadino. L’attribuzione di nuovi servizi sociosanitari alla farmacia stimola in massimo grado queste capacità, perché ci si troverà di fronte a nuove necessità concrete e a nuove metodologie di lavoro


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    Prof.ssa Giovanna
    Maria Scoto

    Direttore Dipartimento Scienze del Farmaco

     

    ForumECM intervista Giovanna Maria Scoto, Direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli studi di Catania, in merito ai fabbisogni formativi della categoria dei farmacisti e alle proposte del suo Dipartimento a tale riguardo.

     

    Ad oggi, alla luce dei progressi avvenuti nella medicina, quali sono secondo lei i fabbisogni formativi del giovane farmacista?

     

    Il farmacista rappresenta da sempre l’anello di congiunzione tra il paziente e la patologia, sempre in prima linea sul fronte sia della prevenzione che della dispensazione di farmaci, momento che pone il paziente di fronte alla sua terapia. Oggi alle classiche mansioni del farmacista si è aggiunta l’attività di “counseling”.


    Per capire quest’ultima attività è necessario considerare che i Paesi occidentali stanno indirizzando i servizi sanitari verso un modello assistenziale territoriale in cui la farmacia è da sempre il presidio più accessibile, in quanto capillarmente diffuso sul territorio, al quale spetta dunque un ruolo importante nel soddisfare i bisogni di salute della popolazione. Un esempio è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione: ciò comporta un aumento di incidenza delle malattie croniche, una riduzione dell’autonomia della persona e l’affacciarsi di nuove tipologie di famiglie, le quali devono affrontare le problematiche conseguenti al venir meno della salute di alcuni dei propri componenti. Tutto questo va considerato assieme al nostro modello assistenziale basato sull’ospedale, che ha grossi limiti sia per i costi sempre più elevati che ne derivano sia perché l’ospedale non è adeguato alla long-term care.

     

    La promozione sanitaria nelle farmacie, svolta attraverso l’informazione rivolta alla popolazione, concentrandosi sulle problematiche di salute può aiutare ad indirizzare il paziente, e chi lo assiste, verso una migliore conoscenza e consapevolezza della patologia dispensando assieme al farmaco, tutte le informazioni possibili su di esso. Rispondendo alle domande sugli eventuali effetti avversi della terapia, che da sempre sono stati causa di abbandono della stessa, e mettendo in rilievo il significato del trattamento farmacologico, si mira alla riduzione di casi in cui il paziente rinuncia a curarsi.

     

    Occorre quindi incrementare nel farmacista la capacità di consiglio e di ascolto attivo attraverso progetti di formazione e di ricerca, in particolare durante un corso di formazione post-laurea, preparandolo anche alla pharmaceutical care per il paziente con patologie croniche.

     

    La realizzazione della farmacia dei servizi è possibile solo facendo leva sulla figura di un professionista capace di scegliere in scienza e coscienza, capace di cambiare e di formarsi, capace soprattutto di tutelare la salute del cittadino. L’attribuzione di nuovi servizi sociosanitari alla farmacia stimola in massimo grado queste capacità, perché ci si troverà di fronte a nuove necessità concrete e a nuove metodologie di lavoro.

     

     

    In che modo il vostro Dipartimento sopperisce a tali bisogni?

     

    Il Dipartimento si fa continuamente carico della ricognizione dei nuovi bisogni formativi del farmacista attraverso lo studio e l’analisi di essi e grazie ad un rapporto diretto con il mondo della professione “farmacista” in tutte le sue declinazioni. Il Dipartimento mobilita le competenze interdisciplinari presenti al suo interno dedicandole anche alla professione attraverso un continuo scambio culturale con le associazioni professionali. Il nuovo modo di organizzare e gestire il tirocinio professionale dei futuri farmacisti comprova la volontà del Dipartimento di mettere in atto questa missione. Un momento di sintesi del rapporto Dipartimento – Associazioni professionali è individuabile proprio in occasione dello svolgimento del tirocinio in farmacia, durante il quale lo studente è seguito da due tutor, uno accademico e uno professionista della farmacia.

     

     

    Per quale motivo uno studente dovrebbe scegliere proprio il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Catania?


    Per tutte le ragioni appena dette e perché nel Dipartimento gli obiettivi formativi dello studente sono raggiunti durante il percorso formativo e, lo saranno sempre di più, grazie alla collaborazione tra le diverse aree scientifiche presenti al suo interno (Chimica farmaceutica, Chimica, Biochimica, Farmacologia e Tecnologia Farmaceutica).

     

    La collaborazione tra le aree rappresenta non solo la chiave del successo del Dipartimento nel settore della Ricerca, ma, grazie proprio all’interdisciplinarietà, la possibilità di disporre di tutte le competenze disciplinari necessarie alla formazione del farmacista. Il Dipartimento è dotato, da un punto di vista logistico, di laboratori per le diverse attività: chimico-farmaceutica, chimica, biochimica, farmacologica. Ma vi sono anche aule informatizzate, aule studio e una biblioteca dedicata. Il Dipartimento ha sede presso il Centro Universitario di Santa Sofia, un polmone verde nella città di Catania, dove sono allocati altri Dipartimenti dell’area tecnico-scientifica dell’Università di Catania e il Centro Universitario Sportivo.

     

     

    Che ruolo ha il Dipartimento nella formazione post-specializzazione?


    Il Dipartimento, che ha sempre dato un largo contributo nel campo dell’educazione permanente e dell’aggiornamento delle professioni, ha iniziato un percorso, assieme alle organizzazioni professionali, promosso per arricchire la formazione anche in fasi successive ai diversi tipi di specializzazione.

     

    Il farmacista deve per normativa di legge ottemperare all’obbligo di acquisire annualmente un certo numero di crediti ECM tramite la frequenza di corsi appositamente organizzati. Il Dipartimento di Scienze del Farmaco si sta organizzando per contribuire sempre di più alla formazione del farmacista, guidandolo verso una tipologia di educazione interattiva, di apprendimento tramite informazioni e documenti messi a disposizione del professionista, spingendolo in sostanza verso metodi di auto-apprendimento.

     

     

     



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