ESPERIENZE DI ECCELLENZA

La gestione del diabete mellito in paziente ricoverato per altra patologia

La Formazione per un risparmio dei costi di degenza

 

 

Centro Marani

c/o AOUI di Verona

Prof. Enzo Bonora Responsabile scientifico

Autunno 2013

Gratuito

4 Crediti

7 ore di durata

Gli obiettivi del corso sono ...

continua

Interview

Prof. Gabriele Romano

 

Direttore Servizio per lo Sviluppo della Professionalità e l’Innovazione

Il metodo che da sempre ritengo più idoneo è quello dell’autoapprendimento organizzativo; in particolare si è dimostrata assai efficace la metodologia “blended” di formazione residenziale e formazione sul campo

 

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L’esperienza di eccellenza proposta per questo numero di ForumECM, riguarda un evento residenziale, realizzato dall’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (AOUI) di Verona, relativo ai percorsi diagnostico-assistenziali nei pazienti affetti da diabete mellito.

 

La gestione del diabete mellito in paziente ricoverato per altra patologia, questo il titolo del corso, è oggi una problematica seria, riguardante ormai tutte le specialità mediche, con importanti risvolti non solo dal punto di vista clinico ma anche economico.

 

Il diabete è una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalle Nazioni Unite: un paziente su quattro ha il diabete. Per l’anno 2030, si calcolano oltre mezzo miliardo di casi nel mondo. La Comunità Europea ha chiesto alle nazioni di produrre progetti e programmi di prevenzione e cura. In Italia è stato recentemente approvato un Piano Nazionale sul Diabete.

La Regione Veneto ha predisposto, nel 2009, un Progetto Obiettivo sul Diabete e, nel 2011, ha deliberato una legge sull’argomento.

 

Tutti questi documenti menzionano, come obiettivo, una migliore gestione del paziente diabetico ricoverato per altra patologia. Infatti, il diabete è presente nel 20-25% dei ricoverati ed il suo controllo ha un impatto notevole sull’esito e sulla durata della degenza e di conseguenza sui costi. La degenza di un paziente diabetico ricoverato per trauma, chirurgia, infezione o un evento intercorrente come un infarto miocardico o un ictus, richiede una continuità assistenziale, “territorio-ospedale”, per il controllo della glicemia. Controllo che deve tenere conto delle interazioni con i nuovi farmaci resisi necessari dalla patologia che ha portato al ricovero, delle eventuali controindicazioni temporanee di farmaci antidiabetici, dell’uso razionale della terapia insulinica, delle necessità dietetiche, della gestione corretta dell’ipoglicemia e del monitoraggio strutturato delle glicemie.

 

Inoltre, il ricovero di un paziente diabetico, quale ne sia la causa, può essere un momento per una rivalutazione del compenso metabolico e per una stadiazione del danno d’organo. Infine, spesso durante un ricovero viene posta una nuova diagnosi, con la necessità di educare il paziente alla terapia, al monitoraggio glicemico, alla dieta, ecc. La dimissione in questi casi deve essere, come si dice, una “dimissione protetta”, con una continuità “ospedale-territorio”. Il ricovero di un paziente diabetico offre spesso il fianco a fenomeni di malpractice ed a casi di danni iatrogeni, in considerazione della frequenza con cui questa malattia viene collocata in secondo piano rispetto alla patologia che ha causato il ricovero. Ne fa fede che spessissimo le Schede di Dimissione Ospedaliere (SDO), anche in presenza di diabete, non riportino la malattia fra i sei codici di diagnosi anche quando questa ha portato ad un consumo significativo di risorse.

 

Una cura ottimale del diabete in ospedale potrebbe conseguire un grande risparmio. La degenza media di un paziente diabetico è di due giorni superiore a quella di uno non diabetico. Spesso questo è legato ad un controllo non ottimale dell’iperglicemia. Poiché ogni giorno di degenza costa circa 700 euro, ridurre di un giorno la degenza di un diabetico, ricoverato per altra patologia, si tradurrebbe nel risparmio di questa stessa cifra. Calcolando il numero di letti dell’AOUI, il numero di ricoveri e il numero di diabetici ricoverati per altra patologia, in un anno il risparmio potrebbe arrivare a circa cinque milioni di euro. Chi ha avviato una migliore gestione del diabete in ospedale ha già osservato degenze più brevi, un migliore controllo metabolico e quindi, un outcome migliore.

 

L’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie Metaboliche dell'AOUI di Verona, da anni propone corsi di formazione ed iniziative educative allo scopo di migliorare la gestione dei pazienti diabetici ricoverati per altra patologia. Ad esempio, nel corso del 2011, sono stati distribuiti in tutti i reparti della AOUI dei manifesti - una sorta di decalogo - sulla gestione del diabetico ricoverato per altra patologia.

 

Nel corso del 2013 è stato anche redatto e distribuito, all’interno dell’AUOI, un breve decalogo di circa 10 pagine sulla gestione del diabete nel paziente ricoverato, con lo scopo di ampliare quanto riportato nel precedente manifesto. Tale decalogo riassume gli aspetti salienti della cura del diabete, non solo per garantire la continuità territorio-ospedale e ospedale-territorio, ma anche per cercare di ottimizzare il controllo glicemico durante il ricovero. Tutto questo al fine di migliorare l’outcome e possibilmente ridurre il gap attualmente esistente fra paziente diabetico e non, nella durata del ricovero, con conseguente risparmio.

 

L’evento formativo proposto, finalizzato ad implementare la corretta gestione del diabete mellito, rivolto a medici e infermieri ha avuto come obiettivo quello di fornire competenze e conoscenze sulla cura farmacologica e non farmacologica della malattia in situazioni in cui il ricovero è determinato da patologie intercorrenti (es. trauma, chirurgia, infezione, ecc.) in grado di influenzare il controllo metabolico e che, a loro volta, possono essere influenzate da questo. Questo evento, effettuato per la prima volta nel 2008 (quattro edizioni), poi nel 2011 (due edizioni) e nel 2012 (due edizioni), è stato risposto nell'autunno 2013 con la definizione e/o l’implementazione di percorsi diagnostico-terapeutico e/o assistenziali.

 

Obiettivi

Oltre ad aggiornare su epidemiologia, patogenesi e complicanze del diabete, con particolare attenzione agli aspetti clinici relativi al diabetico ricoverato per patologie diverse e sulle sue complicanze acute e croniche, il corso ha puntato a far acquisire competenze

  • sul controllo glicemico e sugli outcome clinici e socio-sanitari
  • sugli strumenti, modalità e reattività clinica di un buon controllo glicemico
  • sull’applicazione di corretti protocolli per la gestione del paziente diabetico ricoverato: accoglimento e dimissione e preparazione ad interventi diagnostici e chirurgici
  • sulla gestione del piede diabetico: prevenzione e cura. 

 

Metodologie formative

La metodologia formativa si è basata sulla lezione frontale con discussione interattiva. Tutto questo per generare un feedback in grado di mettere in evidenza le criticità presenti nelle unità operative e le corrette procedure da promuovere ed attivare. Verrà stimolata l'esposizione delle esperienze dei partecipanti nella loro realtà lavorativa.

 

Strumenti e tecnologie utilizzate

Gli strumenti e le tecnologie impiegate nello svolgimento del corso sono:

  • pc
  • diapositive
  • copia cartacea delle diapositive presentate. 

 

La progettazione formativa è stata effettuata con la collaborazione del Servizio per lo Sviluppo della Professionalità e l’Innovazione diretto dal Prof. Gabriele Romano.

I docenti del corso fanno parte dell’équipe del Prof. Enzo Bonora, Responsabile scientifico dell’Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’AOUI di Verona.

 

Risultati

Dall’inizio del percorso formativo, sviluppato nelle varie edizioni, fino ad oggi, sono stati formati circa 600 partecipanti che hanno sviluppato conoscenze e competenze sul tema specifico. Questo ha permesso di aumentare il numero di professionisti che, nell'ambito delle varie Unità Operative dell'AOUI di Verona e anche nel territorio circostante (altri ospedali, Residenze Sanitarie Assistenziali, distretti, ecc.), hanno occasione di interagire con persone affette da diabete.

 

dicembre 2013



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