ESPERIENZE DI ECCELLENZA

Interview

 

 

Ospedale Infantile Regina Margherita

Sant'Anna

 

Città della Salute e della Scienza di Torino

 

Ipse Dixit

La formazione situata stimola poi l’emersione delle dinamiche di gruppo ed equipe che sappiamo essere sia un forte fattore di crescita professionale che contemporaneamente fonte di stress

Nell’utilizzo della metodologia di Formazione sul Campo però si annida un’incognita: la sua fruibilità senza il distacco completo dal servizio, rischia di farla diventare una metodica obbligata nei momenti di contrazione delle risorse. Credo che debbano essere fatte valutazioni molto attente nel corso delle progettazioni delle iniziative formative, per non svilirla o applicarla in modo improprio, e farne, anziché una metodica di elezione per la risoluzione di speciali bisogni, l’unica possibile

corso Spezia, 60

10126 Torino

 

tel. 011 3134101/1654

fax 011 2134669

 

email Laura Clarici www.oirmsantanna.piemonte.it

   

Laura Clarici

Referente

Area Formazione e Ricerca

 

ForumECM rivolge alcune domande a Laura Clarici, referente Area Formazione e Ricerca dell’Ospedale Infantile Regina Margherita Sant’Anna, in merito alle metodologie formative più efficaci, agli argomenti maggiormente richiesti dai professionisti e agli obiettivi formativi della stessa struttura.

 

 

Considerata l’esperienza dell’Ospedale Infantile Regina Margherita Sant’ Anna di Torino nel campo della formazione, quale è a suo giudizio la metodologia più efficace nell’aggiornamento dei professionisti sanitari?

La formazione situata sull’ambiente di lavoro, la Formazione sul Campo, con le sue diverse forme di realizzazione, ad oggi è sicuramente la metodologia con impatto più diretto sia sull’arricchimento delle competenze concrete di cura che sul sostegno motivazionale del singolo professionista.

 

Gli argomenti affrontati nella Formazione sul Campo emergono dall’analisi degli items più sensibili utilizzati per la rilevazione del fabbisogno formativo: abbiamo notato che provengono dalle interviste strutturate piuttosto che dalla compilazione cartacea delle schede di rilevazione.

La formazione situata stimola poi l’emersione delle dinamiche di gruppo ed equipe che sappiamo essere sia un forte fattore di crescita professionale che contemporaneamente fonte di stress.

 

Negli ultimi anni stiamo gradatamente costruendo un cospicuo “albo” di formatori interni, esperti, oltre che nelle competenze cliniche loro proprie, anche sempre più competenti nelle metodiche didattiche e nella gestione delle dinamiche di gruppo in formazione.

È utile ricordare che un’organizzazione come la nostra, materno infantile, forse più di altre comporta dei rischi personali sugli operatori dovute all’impatto quotidiano con malattie gravi e gravissime dei bambini, o con le dinamiche estremamente coinvolgenti, ad esempio, delle gravidanze a rischio. Quindi il rapporto numerico discente/docente è basso e il rapporto diventa molto diretto. Ed è esso stesso un motivo di forte soddisfazione da parte di chi partecipa alle iniziative formative.

 

Nell’utilizzo della metodologia di Formazione sul Campo però si annida un’ incognita: con la sua fruibilità senza il distacco completo dal servizio, rischia di farla diventare una metodica obbligata nei momenti di contrazione delle risorse. Credo che debbano essere fatte valutazioni molto attente nel corso delle progettazioni delle iniziative formative, per non svilirla o applicarla in modo improprio, e farne, anziché una metodica di elezione per la risoluzione di speciali bisogni, l’unica possibile.

 

Nell’ambito della vostra struttura quali sono gli argomenti dei corsi maggiormente richiesti ?


Noi siamo una grande azienda ospedaliera con un fortissimo afflusso di donne, bambini e famiglie di origine straniera. Per questa ragione i temi dell’approccio multiculturale alle cure sono molto sentiti.

Vengono anche chiesti in modo trasversale corsi sulla comunicazione efficace, dai due Pronto Soccorso (Pediatrico e Ostetrico Ginecologico) alle sale parto fino ai centri di prenotazione CUP.

 

Sono inoltre molto richiesti i Corsi di perfezionamento sulle Metodiche Specifiche di approccio non invasivo di tipo chirurgico, sia in pediatria che sulla donna, che sono sentiti oggi come una competenza professionale irrinunciabile a fronte dei principi etici e di efficacia a cui si ispira l’Azienda.

Il corso che in questo momento è stato più sostenuto invece dai professionisti del Comparto è quello sul Profilo di Posto, tenuto anche nella nuova Città della Salute e della Scienza che ha inserito la nostra Azienda all’interno della più vasta organizzazione ospedaliera del Nord Italia, insieme alla AOU San Giovanni Battista - Molinette e al Centro Traumatologico Ortopedico e Unità Spinale Unipolare.

Abbiamo iniziato nel 2011 un percorso di formazione che coinvolge gradatamente tutte le strutture aziendali, e che contiamo di completare entro il 2013. La riorganizzazione delle degenze per intensità di cura, la mobilità intra e inter dipartimentale è una sfida fortissima alla cultura professionale dei dipendenti che sono chiamati a coniugare la flessibilità con l’iperspecializzazione insita nelle attività cliniche, assistenziali e di diagnostica di un polo ospedaliero materno infantile di riferimento nazionale.


Quali sono gli obiettivi formativi per il 2012?


I macro obiettivi generali d’azienda in prospettiva regionale riguardano gli aggiornamenti clinici e di coordinamento legati alla riorganizzazione della rete ospedaliera e della sanità regionale oggi in pieno svolgimento.

 

L’innovazione dei processi organizzativi nella nostra Azienda incontra una difficoltà strutturale: ha un elevato numero di professioni di settore come le ostetriche e gli infermieri pediatrici, non “reperibili” in sinergia con le altre aziende ospedaliere con le quali ci stiamo integrando, e presenta delle vere e proprie competenze “rare” come la anestesia e rianimazione neonatale e del pretermine di peso basso e bassissimo.

 

Poi la gestione del rischio clinico in pediatria e in ginecologia e ostetricia; l’innovazione e standardizzazione delle metodiche di diagnostica clinica e strumentale; la continuità assistenziale e il disegno del percorso di dimissione di pazienti con patologie croniche o disabilità complesse dipendenti da tecnologie; l’umanizzazione delle cure e il sostegno alla care neonatale; la formazione in tema di Emergenza e Urgenza (PBLSD, BLSD, MetAl, PALS AHA) e la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Altre proposte in tema di salute della Donna riguarderanno Progetti di formazione permanenti aperti all’esterno della Regione Piemonte come il “Triage Ostetrico Ginecologico” e la “Cura del Dolore nella Medicina della Donna”, entrambi eventi Residenziali.

Progetti di formazione permanenti riservati ai Dipendenti aziendali come l’evento di Formazione sul Campo “Tecniche di base in Laparoscopia Endoscopica”; Progetti di formazione “itineranti” aperti all’esterno della Regione Piemonte - Valle d’Aosta come il progetto formativo residenziale “Raccolta Sangue di Cordone Ombelicale”svolto periodicamente in diverse sedi delle due Regioni in collaborazione con ADISCO Piemonte e Collegi Provinciali delle Ostetriche; Progetti di formazione sul campo specifici per Strutture riservati ai Dipendenti aziendali come ad esempio quello riguardante le“Competenze assistenziali nell’Ambulatorio di Fisiopatologia della Riproduzione e Procreazione Medicalmente Assistita” ed infine Progetti di formazione residenziale riguardante i percorsi di cura materno infantile per la Regione Piemonte come ad esempio “La comunicazione operatore donna all’interno del percorso nascita”.

 

 

 

 



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