FOCUS ON

Fondi Paritetici Interprofessionali

Un’importante opportunità per le Aziende

 

 

Fonditalia

Fondimpresa

FonTer

Interview


Egidio Sangue

Vice Presidente Fonditalia



Amarildo Arzuffi

Direttore Area Formazione Fondimpresa



Gaetano Di Pietro

Presidente FonTer


Gli ostacoli che incontra il settore sanitario nell’utilizzare i Fondi, in realtà, sono quelli comuni anche alle imprese degli altri settori e riguardano principalmente le modalità di accesso ai finanziamenti e le procedure per il loro impiego

 

Fonditalia (…) ha optato sin dall’inizio, per il finanziamento della formazione con una procedura a sportello, che evita le lungaggini di bandi e le inevitabili esclusioni

 

Sangue

 

L’obiettivo di sempre è rispondere in modo adeguato alle esigenze delle imprese di ogni settore riguardo alla formazione. Esigenze che sono diventate, in questi dieci anni di attività del Fondo, più complesse e più mature e che sono in continuo mutamento perché devono seguire le tendenze del mercato

 

Calibriamo via via gli strumenti per renderli funzionali ad una domanda più massiccia e, soprattutto, più matura e diversificata

 

Arzuffi

 

Penso che i quantitativi delle risorse disponibili non siano enormi e che vengano adeguatamente utilizzate. Comunque alcune azioni utili a migliorare l’impiego delle risorse disponibili o ad accrescere le disponibilità dei Fondi sono possibili

 

Il Fondo ha scelto di istituire un settore dedicato esclusivamente all’ambito sanitario e, di conseguenza, di dedicare delle risorse esclusive alle aziende sanitarie con tutto ciò che ne consegue

 

Di Pietro

 

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Piano Igea

Centro Europeo di Studi Manageriali

Dal 28/09/2012 al 28/09/2013

Piano Formativo per l’Innovazione e la Gestione di interventi di Educazione permanente nelle aziende della sanità privata

     

    In questo numero ForumECM affronta un argomento di grande attualità nel mondo della formazione non solo sanitaria: i Fondi Paritetici Interprofessionali.

     

    In un mercato che riduce in tutti i settori le risorse dedicate alla formazione, come risposta miope alla crisi economica, i Fondi costituiscono oggi una grande opportunità a disposizione delle Aziende sanitarie private per soddisfare i fabbisogni formativi dei propri dipendenti ed aggiornarne le competenze.

     

    In altre parole i Fondi si propongono come un nuovo ed efficiente strumento di finanziamento della formazione aziendale: Uno strumento del quale ancor’oggi alcuni ignorano l’esistenza ed i più ignorano le modalità di funzionamento, un po’ per la “giovane età” dei Fondi stessi in Italia un po’ per una comunicazione sul tema fino ad oggi non così efficace.

     

    I Fondi Paritetici Interprofessionali nazionali per la formazione continua, sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali attraverso specifici Accordi Interconfederali, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

     

    Nel corso del 2003, con l’istituzione dei primi dieci Fondi, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, secondo cui le imprese per garantire la formazione dei propri dipendenti, possono destinare la quota dello 0,30 per cento dei contributi versati all’INPS, il cosidetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”, ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali.

     

    L’adesione ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali non comporta quindi alcun onere aggiuntivo per l’Azienda, visto che il versamento dello 0,30 per cento è obbligatorio e ordinariamente versato all’INPS. Destinandolo ad un Fondo, l’Azienda avrà la garanzia che quello 0,30 per cento, trasferito dall’INPS stesso al Fondo paritetico Interprofessionale scelto dall’impresa, le ritornerà in azione formative volte a qualificare i propri lavoratori.

     

    L’adesione ad un Fondo è volontaria, revocabile ed ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata salvo disdetta. Il termine per esprimere l’adesione o la disdetta è fissata al 31 ottobre di ogni anno e gli effetti finanziari e contributivi si produrranno dal primo gennaio dell’anno successivo.

     

    Ogni impresa può aderire ad un solo Fondo, anche di settore diverso da quello di appartenenza. Solitamente l’adesione avviene sulla base dell’appartenenza settoriale o dell’appartenenza ad un’organizzazione di rappresentanza che ha promosso il Fondo stesso. Solo per la formazione dei propri dirigenti, il datore di lavoro potrà usufruire di un secondo Fondo scegliendo però tra quelli costituiti per tale scopo.

     

    I Fondi possono finanziare esclusivamente Piani Formativi che, a differenza dei normali progetti di formazione, devono essere obbligatoriamente condivisi dalle parti sociali. Ad esempio nel caso di un Piano Formativo aziendale , esso dovrà essere formalmente approvato sia dall’impresa che dalla rappresentanza sindacale aziendale o, in mancanza di questa, dalle organizzazioni sindacali territoriali.

     

    Per ottenere i contributi dei Fondi, il primo passo è ovviamente quello di aderire ad uno dei Fondi Paritetici Interprofessionali esistenti. La maggior parte dei Fondi applica un modello competitivo, che prevede l’apertura di un bando. Saranno quindi le stesse strutture del Fondo ad emanare periodicamente delle comunicazioni con cui vengono invitate le imprese a presentare i loro Piani Formativi; a selezionare - in base ai criteri di ammissibilità e a graduatorie meritocratiche - i Piani Formativi aziendali, settoriali e territoriali ed infine ad avviare le pratiche di finanziamento.

    Alcuni Fondi, per ovviare alle più o meno lunghe attese dei bandi e alle inevitabili esclusioni, ha optato per il finanziamento della formazione mediante particolari canali con una procedura a sportello, dove le imprese hanno la possibilità di presentare progetti con una cadenza mensile nel corso dell’intero anno.

     

    Oltre a finanziare in tutto o in parte i Piani Formativi aziendali, settoriali e territoriali, i Fondi potranno finanziare anche i Piani Formativi individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative. Anche per il Piano Formativo individuale, che riguarda la formazione di un singolo lavoratore, ci deve essere la condivisione delle parti sociali e quindi dell’impresa di appartenenza del lavoratore.

     

    Per approfondire l’argomento, ForumECM ha posto alcune domande a Egidio Sangue, Vice Presidente Fonditalia; Amarildo Arzuffi, Direttore Area Formazione Fondimpresa e Gaetano Di Pietro Presidente FonTer.

     

    Brevi interviste dirette a far emergere gli eventuali ostacoli incontrati nel settore sanitario, e descrivere obiettivi, strumenti e caratteristiche della loro proposta al mondo sanitario.

     

    ForumECM ha infine voluto dedicare lo Zoom di questa rubrica al Piano Igea, un Piano Formativo per l’Innovazione e la Gestione di interventi di Educazione permanente nelle aziende della sanità privata, portato avanti dal Centro Europeo di Studi Manageriali e realizzato su base interregionale per lavoratori dipendenti operanti nel settore della Sanità privata per entrare in un caso concreto di impiego dei Fondi interprofessionali.

     

     

    Giugno 2014



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