FOCUS ON

Una qualità a tutto tondo

Un sistema ECM orientato alla crescita

professionale e al miglioramento della prestazione

 

 

Maria Linetti

Segretario e responsabile supporto amministrativo gestionale Commissione ECM

Ipsedixit

La Commissione dopo una prima parte dedicata al Sistema formale dell’accreditamento passa a quello sostanziale della qualità. Della qualità dei contenuti formativi, della qualità nell’erogazione dei corsi e nella loro correttezza rispetto alla tipologia formativa utilizzata e alla qualità della formazione e dell’apprendimento del singolo Professionista sanitario. Quindi una qualità valutata a tutto tondo, di un Sistema che mira alla crescita della professionalità sanitaria e al miglioramento della prestazione sanitaria

 

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A poche ore dall'apertura dei lavori della quarta Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua, ForumECM incontra Maria Linetti, Segretario della Commissione Nazionale per la Formazione Continua.

 

In primo piano le principali tematiche e le novità che verranno presentate a Cernobbio dagli attori del Sistema ECM, ma soprattutto il suo punto di vista in merito al ruolo della Formazione Continua nella riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale e i risultati raggiunti dalla Commissione dopo un anno di lavoro dalla passata edizione. Il denominatore comune emerso nell’intervista: la ricerca della qualità come obiettivo per migliorare la crescita professionale degli operatori sanitari e di conseguenza la prestazione sanitaria.  

 

La Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina, arrivata alla sua quarta edizione, trova quest’anno come tema centrale la Qualità. Qualità declinata nelle sue principali dimensioni. Non solo qualità delle attività formative ma anche dei Provider e delle procedure di certificazione. Potremmo dire che la Commissione, a dieci anni dalla nascita del Programma Nazionale ECM, ha voluto indicare per il Sistema ECM un chiaro indirizzo. Una sfida importante per tutti gli attori del Sistema. Pensa che il Sistema sia maturo per orientarsi alla qualità?

 

Senz’altro sì. La Commissione a parte la fase sperimentale durante la quale sono stati accreditati i singoli eventi, dal 2010 ha provveduto a strutturare l’offerta formativa con l’accreditamento dei Provider provvisori. E in questa fase solo quelli che avranno raggiunto i requisiti diventeranno Provider standard, e quindi potranno operare nel Sistema per ulteriori quattro anni. Questo sta a significare che la Commissione dopo una prima parte dedicata al Sistema formale dell’accreditamento passa a quello sostanziale della qualità. Della qualità dei contenuti formativi, della qualità nell’erogazione dei corsi e nella loro correttezza rispetto alla tipologia formativa utilizzata e alla qualità della formazione e dell’apprendimento del singolo Professionista sanitario. Quindi una qualità valutata a tutto tondo, di un Sistema che mira alla crescita della professionalità sanitaria e al miglioramento della prestazione sanitaria.

 

 

Nella scorsa edizione della Conferenza un momento che ha catalizzato l’interesse del pubblico è stato lo spazio destinato alla “Voce” dei Provider. Un successo che testimonia da una parte la domanda di informazione da parte dei Provider e dall’altra l’interesse della Commissione a dare risposta a questa domanda creando occasioni di consulenza, informazione e formazione. Anche quest’anno ci sarà uno spazio dedicato al confronto tra la Commissione e gli stakeholder. Si è già fatta un’idea di quali possano essere le aspettative e le istanze che verranno portate all’attenzione nel corso dell’incontro?

 

Il Sistema che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua ha organizzato per l’accreditamento dei Provider è indubbiamente avanzato perché si fonda tutto su internet, con tipologie procedurali fortemente innovative ma che non possono prescindere dalle regole prestabilite. Ciò significa che questo Sistema da un lato presenta una grande permeabilità in termini di accessibilità ma dall’altro non restituisce una corrispondenza adeguata sotto il profilo soggettivo. In poche parole: tanti contatti ma difficili rapporti diretti. È ovvio che la presenza fisica della Commissione in un’Assemblea come quella della Conferenza Nazionale rappresenterà un momento positivo per un confronto, in cui i Provider avranno tutto il titolo e le opportunità per presentare le loro aspettative, le loro richieste e le loro istanze e la Commissione potrà raccoglierle, farle proprie e quindi fornire, ove possibile le risposte per le soluzioni attese.

 

 

È iniziata la fase di passaggio da Provider provvisori a Provider standard. La Commissione ha da poco avviato una fase di controllo e quest’anno sarà proprio lei a delinearne le procedure utilizzate e gli esiti. Ci può anticipare qualcosa a riguardo?

 

I Provider che da provvisori diventeranno standard potranno operare per quattro anni nel Sistema ECM. Le visite di controllo che sono state effettuate hanno registrato risultati a mio avviso significativi. Risultati che riguardano la corrispondenza della documentazione inviata dai Provider al sistema informatico, corrispondenza che non sempre equivale a quanto noi riscontriamo visitando i loro contesti operativi. Sono emerse molte difficoltà e imprecisioni nella erogazione degli eventi. Una nota critica generale è costituita proprio dalla mancata correttezza nell’erogazione degli eventi. Elementi che possono essere superati ma che senza questi controlli non sarebbero stati percepiti. Quindi è un’esperienza molto forte, molto importante per un Sistema che vuole rispondere per dare garanzie a chi si aggiorna.

 

 

Nel panorama dell’Educazione Continua in Medicina sono previste novità in termini di opportunità per le nuove metodologie formative. A tale riguardo cosa verrà presentato durante la Conferenza?

 

Anche nelle nuove metodologie formative rientra il principio della qualità, che la Commissione ricerca in tutti gli aspetti del Sistema. Nel caso delle nuove metodologie formative, tale ricerca è particolarmente ambiziosa perché va a misurare l’out-come, cioè l’efficacia del prodotto formativo. Emerge la necessità di un Sistema in grado di fornire uno strumento alla Commissione che poi verrà rilasciato ai Provider all’atto dell’erogazione dell’evento. Quindi non si avrà più un evento fine a se stesso, basato sulla percezione, sull’appropriatezza o addirittura sul superamento della prova di apprendimento. Questo progetto è molto più ambizioso: vuole verificare se l’evento formativo abbia effettivamente rilasciato nuove competenze, con meno errori e più qualità.

 

 

Con il recente Accordo Stato-Regioni si è fatto un ulteriore passo avanti in materia di ECM. Secondo lei in che modo e con quali strumenti la Formazione Continua può contribuire alla riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale?

 

L’elemento fondamentale di questo ultimo Accordo, che grazie al Ministro Renato Balduzzi è stato sottoscritto in tempi brevissimi - la Commissione con lui si è insediata a gennaio e ad aprile il Ministro ha sottoscritto l’Accordo - si fonda sul fatto che per l’accreditamento dei Provider devono essere utilizzati gli stessi criteri da tutto il Sistema degli Enti accreditanti italiani,sia nazionali che regionali. Questo passo è molto importante per garantire l’omogeneità del Sistema, l’universalità della salute e soprattutto per assicurare ai cittadini il diritto di disporre di Professionisti sanitari ugualmente aggiornati in tutto il territorio.

 

 

Tra le varie metodologie formative la formazione a distanza sta acquistando sempre più terreno, non solo per i vantaggi dati al Professionista: facile fruibilità, assenza di interferenza con la normale attività lavorativa e costi ridotti, ma anche per quelli dati al Provider che, grazie a questo modello formativo, è in grado di raggiungere un vasto pubblico. La FAD quindi in un certo senso potrebbe considerarsi “il gioiello tecnologico” della formazione continua, soprattutto perché è in grado di sopperire a quelle realtà dove territorialmente i programmi formativi sono più carenti. Ma come garantirne la qualità?

 

Nonostante l’importante richiesta di accreditamento per la formazione a distanza, tale modello formativo non ha dato quei risultati che ci si aspettava. In realtà la Commissione ha riscontrato che l’incidenza di chi si aggiorna attraverso la FAD non è poi così significativa. Una possibile spiegazione può essere legata al particolare contesto su cui va ad incidere la formazione a distanza. Se noi valutassimo la FAD come metodo formativo nel Sistema Bancario, rileveremmo immediatamente che in questo sistema produce un’efficacia pari a dieci, laddove dieci è il punteggio massimo. Perché? Perché sono sistemi informatici, contabili e di processo che facilmente vengono utilizzati con la formazione a distanza. Il nostro è un Sistema Sanitario che non può accontentarsi di un apprendimento individuale e basato su sistemi tecnologici, ma deve anche passare al “Saper Fare”. Quindi la FAD in via autonoma non ce la farà sempre a soddisfare l’esigenza di aggiornamento, a meno che non sia combinata, in formula Blended, con altre metodologie formative ad esempio con la formazione sul campo. Solo allora sarà, a mio avviso, molto più efficacie e più frequentata.

 

 

La Formazione Continua in Medicina è un dovere soprattutto morale, ma anche legale. Si è spesso parlato di sanzioni per i professionisti che non ottemperano a tale obbligo ma non si è entrati mai nello specifico. Per la fine dell’anno è attesa la loro definizione. A Cernobbio verranno trattati i risvolti disciplinari di tale obbligo?

 

Sì. La Commissione ha aperto un tavolo di valutazione e di acquisizione di elementi per definire le sanzioni, ma speriamo che tali sanzioni saranno poi utilizzate, dagli Ordini e dai Collegi, solo in casi estremi nei confronti dei rispettivi iscritti che non avranno acquisito i crediti formativi previsti. Ma questo è un parametro, per così dire critico, in un Sistema che si deve fondare e si può fondare sotto il profilo etico e deontologico. L’aggiornamento non deve essere solo sanzionato, ma deve essere spinto soprattutto nei confronti dei Professionisti che non possono sottrarsene se ambiscono a fare bene il proprio lavoro e soprattutto se vogliono lavorare in un Sistema articolato e organizzato come il Servizio Sanitario Nazionale.

 

 

Durante la Conferenza verranno analizzati gli strumenti utilizzati per garantire la qualità della formazione continua. Alcuni più noti ma ripensati per essere maggiormente funzionali e altri meno. Parliamo di Piano Formativo, Report, Certificazione e Dossier Formativo. Cosa ci può anticipare a riguardo?

 

Senz’altro il Report, l’efficacia di un prodotto formativo, la tempestività delle procedure sono tutti elementi di qualità. Ciò che non dobbiamo dimenticare è che la Commissione lavora per raggiungere il Professionista sanitario, che è obbligato ad aggiornarsi. A questo proposito, per acquisire la sua collaborazione stiamo mettendo a punto un sistema informatizzato con un semplice software, collocato nel sito ECM, in cui il Professionista sanitario potrà fornire le proprie impressioni e valutazioni sul singolo corso a cui ha partecipato. Questa valutazione andrà a collocarsi nella posizione del Provider e degli eventi che ha erogato, dando una misura della qualità della sua attività formativa. È un processo delicato, lungo e complesso ma è anche un’opportunità che noi diamo al Professionista, perché è lui che deve valutare quanto e come il prodotto formativo è efficacie.

 

 

L’Agenas presenterà un nuovo strumento ai fini formativi: il nuovo sito ECM. Caratteristiche, fini, novità?

 

Il nuovo sito ECM è impostato su un altro tipo di caratteristiche rispetto al precedente, che era più istituzionale, più regolatorio. Quest’ultimo vuole invece dimostrare le due interfacce del Sistema: l’offerta formativa e la partecipazione all’offerta formativa, quindi Provider e Professionisti sanitari, e fornire servizi ad entrambi. Ai Provider perché hanno il sacrosanto diritto di avere un Sistema fluido, facile ed accessibile per tutte le incombenze a cui sono tenuti per garantire una buona funzionalità; ai Professionisti Sanitari invece per dare informazioni, fornire indicazioni adeguate rispetto all’offerta formativa, verificare la Banca Dati e le offerte formative sotto diversi aspetti: locali, tipologia di formazione, costi e quant’altro. Tutti dettagli fruibili in una Banca Dati dedicata esclusivamente ai Professionisti sanitari. In aggiunta vi è anche quel software a cui facevo cenno prima, nel quale il Professionista può dare le proprie valutazioni in merito all’offerta formativa. Daremo poi ad ogni Professionista - tempo permettendo ma credo sia una cosa realizzabile - la possibilità di visualizzare attraverso l’inserimento di una password, la rendicontazione degli eventi che risultano alla Commissione e a cui lui ha partecipato come discente. Concretizzeremo in questo modo la possibilità di un riscontro diretto da parte del Professionista.

 

 

In una nostra precedente intervista il Presidente del CoGeAPS, Sergio Bovenga, ha dichiarato: “La verifica della continuità formativa va intesa sia come rispetto dell’obbligo formativo sia come rispetto delle norme stabilite dalla Commissione Nazionale ECM. Ragion per cui, in considerazione del fatto che la verifica dell’obbligo formativo può essere effettuata solo alla fine del triennio e in attesa di alcune ulteriori definizioni della Commissione Nazionale su alcuni aspetti, ad esempio le esenzioni, credo il problema possa essere visto in prospettiva. Ritengo altresì che data l’intensa attività che in primis la Commissione Nazionale e il CoGeAPS stanno portando avanti, quando sarà il momento Ordini, Collegi ed Associazioni saranno pronti e strutturati per svolgere compiutamente il ruolo che gli è proprio”. La registrazione e la certificazione dei crediti saranno due tematiche affrontate durante la Conferenza. Inoltre verrà presentato in anteprima il manuale per l’attività di certificazione. Realisticamente ad oggi a che punto siamo del processo?

 

Siamo a buon punto perché il CoGeAPS sta svolgendo un percorso itinerante nel Paese aggregando tutti gli Ordini, Collegi ed Associazioni professionali, dove illustra il Sistema e il software, che verrà messo a loro disposizione per adempiere al compito della certificazione. Questo percorso ha permesso e permette agli interlocutori di presentare le loro problematiche, le loro perplessità, gli interrogativi e anche le loro proposte. In una fase successiva, quando Ordini, Collegi ed Associazioni avranno a disposizione il software, verrà effettuato un percorso di riscontro per verificare l’effettivo superamento dei problemi e quindi la possibilità di essere operativi. Tale processo dovrebbe essere concluso entro il prossimo anno. La certificazione non potrà avvenire prima del secondo semestre 2013, perché il conto deve far si che il triennio, iniziato nel 2010 termini il 31 dicembre 2012 e i Report hanno 90 giorni per essere inviati all’Ente accreditante e quindi al CoGeAPs e ai vari Ordini e Collegi. Quindi è ragionevole pensare che non prima di giugno 2013, gli Ordini, Collegi ed Associazioni saranno in grado di certificare. Naturalmente poi mancano gli Istituti degli Esoneri, delle varie attività formative che rientrano comunque nell’aggiornamento e che non sono state ancora computate. Insomma ci sono ancora delle limature che il Sistema deve assolutamente apporre, però diciamo che gran parte del lavoro è già stato posto in essere.

 

 

Anche quest’anno si parlerà di Educazione Continua in Medicina nella Libera professione. Quale le tematiche affrontate?

 

Dunque nell’Accordo Stato-Regioni è stata riconosciuta, per i Liberi professionisti, la massima flessibilità nell’acquisire crediti formativi. Ora questa massima flessibilità deve essere comunque orientata a cura della Commissione. E questo cosa vuol dire? Che un Libero professionista può acquisire in un anno tutti i 150 crediti totali previsti per il triennio, rimanendo quindi due anni privo di qualsiasi forma di aggiornamento? Oppure la flessibilità sta a significare che un Professionista può acquisire crediti formativi nella sua specifica professione, senza andare ad utilizzare obiettivi formativi di altra natura visto che come Libero professionista è sempre più specializzato sulla materia che esercita? Ecco, questi sono tutti punti di domanda che la Commissione deve soddisfare nei confronti dei Liberi professionisti e penso che l’appuntamento di Cernobbio sarà un’occasione assolutamente formidabile perché questi punti vengano trattati e possibilmente risolti.

 

 

 

12 ottobre 2012

 

 



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