Società Italiana di Urodinamica
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36°
Congresso
Nazionale
della
Società
Italiana di
Urodinamica
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Società
italiana di
Urodinamica
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24/26
maggio 2012
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Palazzo dei
Congressi
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defoe
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- 2 tavole
rotonde
- 7 percorsi
ECM
- 530
partecipanti
- 83
relatori/moderatori
- 79 abstract
accettati
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Si è tenuto a maggio, presso il
Palazzo dei Congressi di Firenze il
36° Congresso Nazionale della
Società Italiana di Urodinamica. Il
Congresso, come accade ormai da 10 anni, si
è svolto congiuntamente al Congresso
Nazionale per Infermieri, Fisioterapisti e
Ostetriche. I partecipanti all’evento
sono stati 520, mentre i
relatori/moderatori invitati sono stati 83.
Il Consiglio Direttivo SIUD e i Presidenti
del Congresso Giulio Del Popolo e Aldo
Tosto hanno proposto per quest’anno
una revisione sistematica dei contributi
presentati al precedente Congresso di
Torino del 2011. La revisione dei
contributi, per le diverse aree tematiche,
è stata realizzata in apertura del
Congresso.
Nella stessa giornata iniziale si sono
svolti:
- il corso teorico-pratico dal titolo
“Ecografia del pavimento pelvico
3D”, in collaborazione con la
Società Italiana di Ecografia
Urologica, Nefrologica e Andrologica
(SIEUN)
- la tavola rotonda di Farmaco-economia:
“Dalla nutraceutica al farmaco di
sintesi”, in collaborazione con la
Società Italiana di Fitoterapia
(SIFIT)
- la lettura dal titolo
“Neurourologia: origini e nuove
frontiere”
- la lettura dal titolo “FDA:
Caution Advice on the use of Mesh in
Urogynaecology”, in collaborazione
con International Continence Society (ICS),
a cui la SIUD è affiliata.
Il secondo giorno congressuale:
- a cura della Fondazione Italiana
Continenza si è tenuto un
dibattito dal titolo “La
Fondazione incontra i bambini che
diventano adulti (Transitional Care
Neurourologico)”
- la tavola rotonda:
“Disfunzioni del pavimento
pelvico femminile”
- si sono svolti inoltre tre workshop
contemporaneamente:
“Sessualità femminile e
pavimento pelvico”,
“Soluzioni chirurgiche
dell’incontinenza urinaria
maschile non neurologica” e
“Update sulla Neuromodulazione
Sacrale”.
Il terzo giorno congressuale:
- è stata tenuta una lettura
sull’impatto della chirurgia
robotica sulla continenza urinaria dopo
prostatectomia radicale
- una tavola rotonda sulla
“Good Urodynamic Practice”
e la relazione dal titolo
“Comunicazione e slow
medicine”, in collaborazione con
la Rete Slow Medicine.
Gli abstract accettati sono stati 79 (61
comunicazioni/poster, 2 video, 9 poster non
discussi, 7 comunicazioni relativi al
10° Congresso per infermieri,
fisioterapisti e ostetriche) tutti di
ottimo livello scientifico. Gli abstracts
sono stati pubblicati rispettivamente su
Neurourology & Urodinamics e su
Pelviperineology.
Dalla disamina dei contributi sottoposti a
revisione, interessanti si sono dimostrati
i risultati emersi da uno studio che ha
valutato i cambiamenti della
sessualità, in donne con prolasso del
compartimento centrale, sottoposte a
trattamento di ricostruzione del pavimento
pelvico, con o senza conservazione
dell’utero. Si è osservato come
queste donne a distanza di un anno
riferissero un miglioramento globale
dell’attività sessuale. La
maggior parte dei lavori presentati ha
analizzato l’efficacia della
colpo-sacropessia nel trattamento del
prolasso uro-genitale, in tutti i suoi vari
approcci: laparotomico, laparoscopico e
robot-assistito, a testimonianza del ruolo
principe che oggi giorno riveste questa
tecnica nella riparazione chirurgica, per
lo meno per quanto riguarda il difetto
centrale. Tra questi, un dato interessante
è emerso da uno lavoro che ha
confrontato per la riparazione del prolasso
di cupola, la colposacropessia vs la
sospensione all’ileo-coccigeo,
mostrando efficacia sovrapponibile tra le
due tecniche, pur con il limite di essere
uno studio caso-controllo e non
randomizzato.
Assolutamente chiaro il messaggio, che
anche quest’anno è emerso dal
Congresso SIUD per ciò che concerne il
trattamento dell’incontinenza
urinaria da sforzo femminile, dove ancora
una volta le sling medio uretrali si
affermano come il Gold Standard universale.
Ruolo che esce ancor più rafforzato
dallo studio prospettico, che ha valutato
l’efficacia della Tension-free
Vaginal Tape Procedure (TVT) a 10 anni,
eseguita in donne con diagnosi clinica e
urodinamica di incontinenza pura da sforzo
e senza concomitante riparazione di
prolasso genitale. Questo studio dimostra
come il tasso di cura sia soggettivo che
oggettivo sia ancora molto buono a lungo
termine, se pur non trascurabile risulti
una certa percentuale di comparsa di
Overactive Bladder (OAB) de novo già
dal primo anno di follow-up e che in
seguito se pur migliorando, a 10 anni
persiste. Dire se ciò sia dovuto al
posizionamento della sling piuttosto che
all’invecchiamento fisiologico della
paziente, resta di difficile valutazione.
Di ottima fattura e di ottimo rigore
scientifico i vari studi presentati in
ambito di riabilitazione del pavimento
pelvico, confermando ancora una volta
l’importante ruolo che riveste non
solo nelle donne con incontinenza urinaria
da sforzo, ma anche in quelle donne che
soffrono di dolore pelvico cronico.
Ampio spazio è stato dato alla
Neuromodulazione sacrale, utilizzata sia in
pazienti con diagnosi di vescica
neurologica, che in soggetti con sindrome
da urgenza-frequenza refrattaria ad altre
terapie, che in pazienti con ritenzione
urinaria su base non ostruttiva. Tutti gli
autori sono concordi nel ritenere che
questa strategia terapeutica sia una valida
alternativa ai trattamenti più
convenzionali, come i farmaci
anticolinergici, sia in termini di risposta
alla terapia, come la diminuzione degli
episodi di urgency incontinence, che in
termini di miglioramento della qualità
di vita; contemporaneamente però il
messaggio che viene lanciato è la
necessità di investire ancora nella
ricerca scientifica legata a questo
argomento, in quanto le domande senza
risposte sono ancora molte, come ad esempio
la presenza o meno di fattori prognostici
nel pre operatorio legati alla riuscita o
meno del trattamento. Interessante è
stata anche la valutazione
dell’utilizzo della Neuromodulazione
sacrale in ambito pediatrico, dove la
letteratura è ancora abbastanza
carente: anche in questo caso gli autori
riportano risultati incoraggianti.
Anche l’urologia funzionale maschile
ha sicuramente avuto il suo spazio: da
alcuni lavori presentati è emersa la
necessità e la volontà di
utilizzare l’esame urodinamico come
valutazione pre intervento in quei pazienti
che necessitano di essere sottoposti ad un
intervento disostruttivo; il messaggio che
viene lanciato, però, è
l’utilizzo della cosiddetta
“urodinamica non invasiva”, che
prevede l’utilizzo di una cuffia
montata intorno al pene che permette di
avere una stima della pressione vescicale
isovolumetrica, che, messa in relazione con
il flusso massimo, permette, tramite
l’analisi compiuta con nomogrammi, di
fare diagnosi o meno di ostruzione, con
risultati incoraggianti.
Importante è anche la volontà di
migliorare la qualità di vita di
pazienti con lesioni del midollo spinale,
non solo dal punto di vista
dell’incontinenza urinaria, ma anche
dal punto di vista sessuale, cercando,
mediante la riabilitazione sessuale
elettrostimolata, di permettere a questa
tipologia di pazienti una eiaculazione
anterograda per cercare di ridurre al meno
possibile la necessità di intervenire
chirurgicamente per il prelievo di liquido
seminale.
Meritevole di menzione è stato
sicuramente anche lo studio che ha posto in
correlazione il Diabete Mellito con le
disfunzioni vescicali e la qualità di
vita, ponendo l’accento sul fatto che
anche patologie strettamente mediche e non
a partenza dall’apparato urinario
possono influire su quest’ultimo,
alterando, anche in maniera significativa,
la qualità di vita dei pazienti.
Questo deve portare a riflettere su fatto
che il paziente deve sempre essere valutato
nella sua interezza, e che lo specialista
non deve ragionare per compartimenti
stagni.
Infine, ma non sicuramente per importanza,
forte è stato il contributo che questo
Congresso ha dato alla urologia pediatrica,
soprattutto per quanto riguarda
l’enuresi patologica che sicuramente
altera la qualità di vita di chi ne
è affetto.
Workshop monotematici
- Sessualità Femminile e
Pavimento Pelvico
- IU Maschile: le Soluzioni
Chirurgiche
- Neuromodulazione delle Funzioni
Pelvi-Perineali
- Corso Ecografia Pavimento Pelvico
3D
- Slow Medicine: la Comunicazione.