PROFESSIONI E FORMAZIONE

Interview

 

 

Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva


 

Il sistema ECM, a nostro avviso, non ha raggiunto nella categoria degli Anestesisti-Rianimatori un consolidato ruolo formativo. A fronte dei numerosi corsi organizzati, il ritorno in termini di avanzamento delle competenze e delle conoscenze nell’ambito della nostra comunità scientifica non è stato all’altezza delle aspettative

 

La FAD coniuga al vantaggio dell’elasticità rispetto ai ritmi lavorativi e personali dei singoli, il contenimento dei costi che, in tempi di riduzione delle risorse e delle disponibilità economiche, appare certamente come un aspetto rilevante

 

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    Prof. Massimo Antonelli

    Presidente SIAARTI

     

    ForumECM rivolge alcune domande a Massimo Antonelli, attuale Presidente della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), per approfondire attraverso le sue parole i fabbisogni formativi dell’Anestesista Rianimatore, le metodologie più adatte al suo aggiornamento ed i programmi della Società da lui presieduta nel campo della formazione e aggiornamento professionale.

     

    Il sistema ECM tra fasi sperimentali e attuative è in vigore da oltre10 anni, ci può fare un bilancio dell’educazione continua in medicina nella Vostra categoria?

     

    Il Sistema ECM, a nostro avviso, non ha raggiunto nella categoria degli Anestesisti-Rianimatori un consolidato ruolo formativo. A fronte dei numerosi corsi organizzati, il ritorno in termini di avanzamento delle competenze e delle conoscenze nell’ambito della nostra comunità scientifica non è stato all’altezza delle aspettative. È plausibile ritenere che, tra le altre cause, per le continue incertezze normative e la sostanziale nebulosità del sistema questo non sia riuscito a conseguire la stabilità e la credibilità utili a garantire la necessaria autorevolezza.

     

    Se dovesse dare un consiglio ad un provider, che volesse sviluppare un’offerta formativa per la vostra professione, quali suggerimenti darebbe per soddisfare a pieno i reali fabbisogni formativi?

     

    La SIAARTI include tra i soci numerosi giovani che, pur nei limiti dell’attuale congiuntura, si affacciano oggi al mondo del lavoro. Per questi giovani che rappresentano le future generazioni di professionisti ancora oggi l’università e le scuole di specializzazione sono parzialmente in grado di offrire un’adeguata offerta formativa nei settori della metodologia della ricerca, dell’organizzazione e del funzionamento dei sistemi sanitari ospedalieri, dell’etica e della comunicazione.

     

    Ad oggi quali sono secondo lei i principali bisogni formativi per i vostri professionisti?

     

    A quanto già espresso aggiungerei la formazione nel settore della statistica e dell’epidemiologia necessaria ad una lettura critica e competente della sempre più complessa letteratura scientifica.

     

    In quali aree terapeutiche c’è maggior necessità di formazione?

     

    Oltre alle aree già citate, in ambito anestesiologico-rianimativo il massimo interesse è attualmente focalizzato sulla tecnologia ecografica, alle nuove metodiche di supporto ventilatorio con più stretta e sensibile interazione macchina-paziente, alle nuove frontiere per il trattamento della sepsi, e all’invecchiamento della popolazione.

     

    Tra la FAD, la RES e la FSC qual è secondo lei la migliore tipologia di evento formativo?

     

    Certamente la FAD coniuga al vantaggio dell’elasticità rispetto ai ritmi lavorativi e personali dei singoli, il contenimento dei costi che, in tempi di riduzione delle risorse e delle disponibilità economiche, appare certamente come un aspetto rilevante.

     

    Cosa fa la SIAARTI per l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti?

     

    La SIAARTI garantisce ai suoi soci un’attività formativa costante attraverso il congresso nazionale che si svolge annualmente, con corsi pre e intra-congressuale, con corsi specifici e mirati organizzati bi o trimestralmente dai diversi Gruppi di Studio in cui è organizzata l’attività scientifica della società, e tramite un insieme di eventi che compongono il percorso culturale delle diverse branche di attività di cui si compone la nostra disciplina.

     

    Giugno 2014



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