PROFESSIONI E FORMAZIONE

Interview

 

 

Società Italiana di Medicina Respiratoria

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La formazione dovrebbe essere orientata sul perseguimento di obiettivi innovativi, soprattutto in campo gestionale, con particolare attenzione alle strategie per la rimozione delle barriere che ostacolano l’impiego razionale e ottimale delle risorse esistenti

 

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    Prof. Giuseppe Di Maria

    Presidente SIMeR

     

    ForumECM incontra Giuseppe Di Maria, Presidente della Società Italiana di Medicina Respiratoria, per conoscere la sua autorevole opinione sia in merito alle necessità formative degli pneumologi che in riferimento ai cambiamenti introdotti dal sistema dell’ECM in questa categoria.

     

    Il sistema ECM tra fasi sperimentali e attuative è in vigore da circa 10 anni. Ci può fare un bilancio dell’Educazione Continua in Medicina nella vostra categoria?

     

    Il bilancio complessivo di questi ultimi 10 anni è indubbiamente positivo in quanto i medici, e più in generale tutti i professionisti della salute, hanno via via preso coscienza dei numerosi problemi e rischi, insiti nell’esercizio dell’assistenza clinica e della necessità di un continuo aggiornamento professionale per stare al passo con i progressi della scienza e con le mutate esigenze socio-sanitarie del pazienti. Grazie a ciò gli pneumologi sono oggi più consapevoli della loro funzione assistenziale e del ruolo chiave che viene attribuito all’integrazione tra specialisti pneumologi e medici di medicina generale.

     

    Purtroppo in questi 10 anni si sono verificati i continui cambiamenti riguardanti le norme attuative dell’ECM e questa mancanza di “stabilità” a mio avviso ha contribuito a rallentare il processo di maturazione e di crescita dell’ECM in questo delicato settore delle professioni mediche.

     

    Se dovesse dare un consiglio ad un Provider, che volesse sviluppare un’offerta formativa per la vostra professione, quali suggerimenti darebbe per soddisfare a pieno i reali fabbisogni formativi ?

     

    Suggerirei di prestare attenzione allo sviluppo e implementazione di modelli organizzativi senza tuttavia tralasciare gli aspetti contenutistici tradizionali. La formazione dovrebbe essere orientata sul perseguimento di obiettivi innovativi, soprattutto in campo gestionale, con particolare attenzione alle strategie per la rimozione delle barriere che ostacolano l’impiego razionale e ottimale delle risorse esistenti. Questo dovrebbe riguardare tutti gli aspetti dell’assistenza al malato e dell’erogazione e valutazione di procedure diagnostiche e terapeutiche di interesse pneumologico.

     

    Ad oggi quali sono secondo lei i principali bisogni formativi per la professione degli Pneumologi?

     

    Progettazione e adozione di protocolli per l’integrazione tra specialisti pneumologi e medici di medicina generale finalizzati al perfezionamento dei percorsi diagnostici intesi come diagnosi precoce e stadiazione delle patologie respiratorie.

     

    In quali aree terapeutiche c’è maggior necessità di formazione?

     

    L’area terapeutica pneumologica è attualmente in grande fermento e molte sono le novità terapeutiche che sono o stanno per essere messe a disposizione dei numerosi pazienti respiratori italiani.

     

    È ovvio che tutte queste novità dovranno essere oggetto di attività formative specifiche, ma occorrerà formare gli pneumologi oltre che sul loro impiego appropriato anche sulla valutazione dell’aderenza alle prescrizioni, della loro efficacia e sulla sorveglianza di potenziali effetti collaterali.

     

    Tra la FAD, la RES e la FSC qual è secondo lei la migliore tipologia di evento formativo?

     

    Si tratta di metodiche di formazione diverse orientate al perseguimento di obiettivi sostanzialmente diversi. Impossibile dunque dare una risposta univoca che attribuisce qualità migliori ad una rispetto alle altre.

     

    Tutto dipende dalle finalità dell’evento formativo e dei suoi contenuti. La FAD può essere preferita quando gli obiettivi del corso si limitano agli aspetti teorici oppure alla formazione di tipo organizzativo. La formazione residenziale o quella sul campo rappresentano invece tipologie più pratiche o perfino rivolte all’acquisizione di abilità manuali e procedurali. Nulla esclude che si possano progettare e realizzare in forma “mista” o con diversi livelli di formazione e apprendimento, cioè come FAD di base che possono essere o meno seguite da eventi formativi residenziali.

     

    Cosa fa la SIMeR per l’aggiornamento professionale dei suoi iscritti? Quali sono le novità e quali saranno i progetti futuri?

     

    La SIMeR offre diverse opportunità di formazione e di aggiornamento professionale ai suoi iscritti.

     

    Da molti anni realizza “Caleidoscopio Pneumologico” un evento rivolto agli specializzandi in malattie respiratorie che si svolge con la partecipazione dei Direttori di Scuola di Specializzazione delle diverse scuole italiane e che è finalizzato a promuovere il confronto e l’aggiornamento sui contenuti del loro iter formativo, e a stimolare lo scambio di conoscenze per favorire l’aggiornamento e la crescita culturale degli specializzandi italiani.

     

    Altra iniziativa analoga, a valenza regionale, è il “Campus delle Scuole di Specializzazione in malattie respiratorie delle Università Lombarde”che invece offre l’opportunità di incontro tra gli specializzandi delle università della Lombardia.

     

    L’HERMES International Summer School, rappresenta per i medici in formazione, un progetto educazionale basato su lezioni focalizzate sull’apprendimento delle linee guida internazionali, di casi clinici e discussioni interattive con docenti per migliorare la conoscenza e le strategie di gestione delle malattie respiratorie. Attraverso le simulazioni, prepara al superamento dell’esame europeo, allo scopo di facilitare la circolazione degli specialisti italiani tra gli stati membri dell’Unione Europea.

     

    Rivolto ai giovani specialisti in malattie respiratorie è invece il progetto “Pnuemo Under 40” che nasce dalla necessità di adattare gli strumenti formativi ai giovani pneumologi i quali, terminata la specialità, devono iniziare la loro carriera all’interno delle strutture ospedaliere o sul territorio.

     

    La SIMeR insieme all’AIPO è proprietaria della rivista “Sarcoidosis, Vasculitis and Diffuse Lung Diseases” e, attraverso questa, svolge un continuo aggiornamento in un settore molto critico e in continuo sviluppo, quello delle malattie polmonari interstiziali diffuse. Inoltre la Società possiede anche la rivista di Medicina Toracica, oltre che una newsletter che viene continuamente aggiornata.

     

    Tra le novità per il 2013 e progetti futuri va ricordato Il Congresso Nazionale della Pneumologia che quest’anno si svolgerà a Verona e rappresenterà il momento di incontro più importante, per valutare tutte le novità e conoscenze sulle malattie respiratorie.

     

    È inoltre in preparazione nel 2013 un corso RES sulla spirometria intitolato “Spirometry Driving Licence”, realizzato in due fasi a partire dai primissimi mesi del prossimo anno e che conferirà ad un ristretto numero di partecipanti di ottenere la “patente spirometrica europea”.

     

    29/10/2013



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