FORMAZIONE A DISTANZA

Interview

 

 

Istituto Europeo di Oncologia

Words

La formazione dei professionisti sanitari può rappresentare per un’azienda sia un costo, se pensata come rapporto tempo-uomo dove i professionisti sanitari invece di essere in ambulatorio, in reparto o in sala operatoria sono in aula; che un investimento se si considerano i benefici diretti e indiretti che l’azienda può offrire ai suoi pazienti garantendo ai professionisti sanitari una costante acquisizione e un mantenimento delle competenze nel tempo

 

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    Massimo Monturano

    Responsabile Patient Safety & Clinical Risk Management IEO

     

    ForumECM pone alcune domande a Massimo Monturano, Responsabile Patient Safety & Clinical Risk Management dello IEO nonché uno degli autori del corso FAD sul Clinical Risk Management presentato.

     

    Obiettivo di questa breve intervista è conoscere la sua opinione su come la tecnologia abbia cambiato il modo di aggiornare i professionisti sanitari e quali siano gli elementi in grado di rendere realmente efficace un corso FAD.

     

    In che modo la tecnologia ha cambiato il modo di informare e formare i professionisti?

     

    Una delle maggiori criticità che si trovano attualmente ad affrontare le aziende sanitarie è quella di dover garantire performance con elevati standard di qualità e sicurezza in un contesto di risorse finanziarie sempre più limitate. Non si tratta di un fenomeno transitorio ma si configura come un radicale mutamento di scenario.

     

    Negli ultimi anni la maggioranza delle aziende sanitarie ha subito tagli lineari dei rimborsi delle prestazioni. Ciò si è tradotto nella necessità di razionalizzare le risorse al proprio interno comportando un’attenta valutazione costi/benefici di tutte le attività clinico-assistenziali e gestionali. La formazione dei professionisti sanitari può rappresentare per un’azienda sia un costo, se pensata come rapporto tempo-uomo dove i professionisti sanitari invece di essere in ambulatorio, in reparto o in sala operatoria

    sono in aula; che un investimento se si considerano i benefici diretti e indiretti che l’azienda può offrire ai suoi pazienti garantendo ai professionisti sanitari una costante acquisizione e un mantenimento delle competenze nel tempo, soprattutto su temi come la qualità e la sicurezza delle performance.

     

    Se proviamo ad ipotizzare di voler portare in aula oltre 1.000 professionisti sanitari per un primo corso sull’Hospital Risk Management, il rischio è che nella fase attuale prevali un’interpretazione della formazione come costo, e non essendoci sulla tematica un monte ore minimo previsto da norme di legge specifiche, si riduca il numero di professionisti da formare o si tenti di ridurre al minimo il numero di ore di formazione. In questo caso la tecnologia dei corsi FAD è quella che meglio può consentire di formare un elevato numero di professionisti impattando il meno possibile sui processi lavorativi, concedendo un arco temporale più ampio del corso in aula, che il professionista può autogestirsi.

     

     

    Quindi ritiene che la formazione a distanza sia una valida alternativa rispetto alla formazione residenziale per la tematica trattata?

     

    Il corso in Hospital Risk Management prima di diventare FAD era un classico corso in aula di otto ore, testato su migliaia di professionisti sanitari dal 2007 ad oggi in molte aziende sanitarie, nelle Università/Business School etc. del nostro Paese, con un notevole riscontro nella customer satisfaction.

     

    I timori nel trasformare un corso in aula di successo, in un corso FAD era proprio quello della perdita nella qualità didattica. Non è stato così, anzi alcuni passaggi didattici cruciali ne sono risultati rafforzati e migliorati rispetto alla versione in aula, e i tempi sono stati ottimizzati evitando le ripetizioni non utili.

     

    Quali sono secondo lei le caratteristiche fondamentali per rendere efficace un evento FAD?

     

    Deve essere semplice, lineare, accattivante, emozionante, avere un ritmo che ti induca a pensare: “sono proprio curioso di capire cosa succede dopo”, analogamente a ciò che accade quando si legge un bel libro.

     

    In tutto ciò gioca un ruolo non marginale anche la qualità del progetto grafico. Ad esempio per il corso in Hospital Risk Management ci siamo resi conto che il classico modello FAD: slide che scorrono e il docente inquadrato in un ritaglio che parla, non rendevano a sufficienza, poiché non si potevano inserire tutti gli stralci di film e video utilizzati in aula per rafforzare alcuni concetti e che erano molto utili per aumentare l’attenzione puntando sulle emozioni che suscitano eventi comici o drammatici. Si è deciso pertanto di puntare alla ricostruzione virtuale di tutti i casi trattati nel corso. Sicuramente un percorso più complesso e costoso da realizzare, ma il risultato finale ci ha personalmente sorpresi.

     

    Aprile 2014



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