FORMAZIONE UNIVERSITARIA

Interview

 

 

Università degli Studi di Perugia

La figura del farmacista è estremamente importante nell’organizzazione sanitaria nazionale: per poter essere un eccellente professionista del domani, è necessario che durante il percorso formativo possa confrontarsi con diverse realtà interne all’Università. Il farmacista che non dispone di fonti di eccellenza all’interno della propria facoltà di studi, dovrà sopperire a tale mancanza successivamente 

Ogni facoltà ha delle caratteristiche determinanti: quelle della facoltà di Farmacia sono, in misura maggiore, la didattica e la ricerca. Noi conduciamo quest’ultima ad un ottimo livello: d’altronde ricordiamo che l’università senza ricerca sarebbe più simile ad un liceo superiore che ad altro

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Prof. Massimo Curini

Preside Facoltà

di Farmacia

 

ForumEcm intervista Massimo Curini, dall’ottobre dello scorso anno Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Perugia.

 

Curini è Professore ordinario di Chimica Organica, Presidente della Società Italiana di Fitochimica e della Società italo-latinoamericana di Etnomedicina ed autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste internazionali.

 

Quali sono secondo lei i fabbisogni formativi del giovane farmacista?

 

La prima fase è un’ottima conoscenza delle materie di base. Nella seconda fase rientrano gli elementi caratterizzanti: dalle tecnologie farmaceutiche alla chimica farmaceutica e alla farmacologia, cioè tutto quel corredo che serve per poter esercitare la professione e per fare in modo che il farmacista non venga erroneamente considerato, come alcuni media fanno, un mero commerciante, ma anzi un vero e proprio esperto in materia sanitaria.


 


In che modo la vostra Facoltà  sopperisce a tali bisogni?


La Facoltà vi sopperisce mediante una grossa professionalità da parte delle persone che operano all’interno dell’Università, le quali sono contemporaneamente eccellenze sia dal un punto di vista della ricerca che da quello della capacità didattica.

 

Grazie a queste caratteristiche la crescita dei farmacisti durante il periodo formativo può seguire una linea continua e di livello sempre molto alto. La figura del farmacista è estremamente importante nell’organizzazione sanitaria nazionale: per poter essere un eccellente professionista del domani, è necessario che durante il percorso formativo possa confrontarsi con diverse realtà interne all’Università. Il farmacista che non dispone di fonti di eccellenza all’interno della propria facoltà di studi, dovrà sopperire a tale mancanza successivamente. Tuttavia credo che in seguito diventi abbastanza difficile.

 

Il periodo formativo è di estrema importanza: non bisogna sottovalutare che gli studenti di farmacia hanno un lungo periodo di tirocinio professionale e di esperienza sul campo necessario per chi, come loro, dovrà lavorare dietro al bancone disponendo di una adeguata preparazione di base che concerni anche la capacità di avere contatti con le persone. Oggi infatti, la gente non si accontenta più di acquistare il medicinale incartato: vuole anche capire quali potrebbero essere gli effetti collaterali o le interazioni con altri farmaci assunti contemporaneamente.

 

È necessaria una grossa esperienza, e la prima fase è proprio il tirocinio professionale, che viene fatto o nelle farmacie comunali o in quelle ospedaliere. Fortunatamente, gli studenti dispongono di  un ampio raggio d’azione. Al giovane farmacista è oggi richiesta una forte capacità interpretativa: deve sapersi porre allo stesso livello della gente con cui interloquisce, che si tratti di persone culturalmente preparate o meno, per le quali diventa necessario utilizzare un linguaggio che sia facilmente comprensibile.

 

Per quali motivi uno studente dovrebbe scegliere proprio la Facoltà Farmacia dell'Università di Perugia? 


La risposta a questa domanda è davvero semplicissima. Le graduatorie degli ultimi anni, provenienti da qualsiasi fonte, dimostrano come la nostra facoltà non solo sia sempre stata tra i primissimi posti ma anche, come in un recente periodo, proprio in vetta ad alcune classifiche. 

 

Ogni facoltà ha delle caratteristiche determinanti: quelle della facoltà di Farmacia sono, in misura maggiore, la didattica e la ricerca. Noi conduciamo quest’ultima ad un ottimo livello: d’altronde ricordiamo che l’università senza ricerca sarebbe più simile ad un liceo superiore che ad altro. Inoltre visionando i curriculum dei nostri docenti è possibile constatare come le loro pubblicazioni siano fatte sempre su riviste con un alto impact factor, ossia che sono al top della letteratura nel mondo. L’ottima preparazione degli insegnanti si riflette sugli studenti nel momento in cui devono affrontare la preparazione della tesi, specie se di carattere sperimentale. In genere questo passaggio, spesso non considerato essenziale, da un punto di vista professionale è invece molto importante.

Quindi tutte le esperienze maturate si riflettono sulla preparazione degli studenti, che vengono a contatto con nuovi modi di pensare dal punto di vista scientifico, perché la ricerca oltre che farla bisogna anche “pensarla”. Essa non è solo un momento esecutivo, lo è inizialmente, ma poi diventa un momento di pensiero e di elaborazione.

 

La ricerca fatta nel nostro Istituto ha una marcia in più, sia per quanto riguarda le materie di base, quali possono essere la materia che io insegno, sia per quanto riguarda la parte che possiamo chiamare caratterizzante. Conciliamo quindi un ottimo livello di attività farmaceutica con moderne tecnologie, raggiungendo un livello medio abbastanza alto.

 

Che ruolo ha l’Università nella formazione post-specializzazione?


Quello che tutte le università fanno, alcune in maniera specifica altre meno, è cercare di offrire un’assistenza in relazione alle problematiche che i discenti incontreranno nel mondo del lavoro, ma non si tratta di una vera e propria formazione quanto di un’assistenza che si presta in virtù del rapporto che c’è con gli studenti. Quindi non esiste la reale possibilità di seguirli dopo: al massimo si può indirizzarli. Qui da noi ci sono un paio di master e una scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera.

 

Tuttavia i master rappresentano un momento formativo da questo punto di vista quasi fluttuante, sul quale non si può fare un riferimento specifico; diversa è la scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera. Malgrado ciò, è necessario considerare la fase di profondo rinnovamento che l’università sta attraversando. Per un’analisi corretta sarà necessario aspettare i prossimi  cinque mesi, aspettare  dunque che termini questo periodo di evoluzione in cui stiamo assistendo alla sparizione delle facoltà, rimpiazzate dai dipartimenti.

 


 



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