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Fonditalia

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Gli ostacoli che incontra il settore sanitario nell’utilizzare i Fondi, in realtà, sono quelli comuni anche alle imprese degli altri settori e riguardano principalmente le modalità di accesso ai finanziamenti e le procedure per il loro impiego

 

Fonditalia (…) ha optato sin dall’inizio, per il finanziamento della formazione con una procedura a sportello, che evita le lungaggini di bandi e le inevitabili esclusioni

 

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    Egidio Sangue

    Vice Presidente Fonditalia

     

    Quali sono, a suo parere, gli ostacoli che incontra nel settore sanitario un sistematico utilizzo dei Fondi interprofessionali?

     

    Gli ostacoli che incontra il settore sanitario nell’utilizzare i Fondi, in realtà, sono quelli comuni anche alle imprese degli altri settori e riguardano principalmente le modalità di accesso ai finanziamenti e le procedure per il loro impiego.

    La maggior parte dei Fondi applica un modello competitivo, per cui l’azienda che ha necessità di attivare un percorso formativo per i suoi dipendenti, deve aspettare l’apertura di un bando, prendervi parte e attendere gli esiti della gare, auspicando in un risultato positivo.

    È chiaro che tali passaggi, ostili alla realizzazione di qualsiasi tipo di formazione, concorrano in particolar modo a scoraggiare l’utilizzo dei Fondi per la realizzazione di formazione ECM, annualmente obbligatoria dal 2002 per la maggior parte delle professioni del settore sanitario.

     

    Quali per lei le azioni e gli strumenti che è necessario mettere in campo a livello di sistema per arrivare ad un effettivo impiego delle grandi risorse finanziarie a disposizione del settore?

     

    Fonditalia, Fondo Interprofessionale tra i più giovani, promosso dall’Unione Generale del Lavoro e da FederTerziario, ha optato sin dall’inizio, per il finanziamento della formazione con una procedura a sportello, che evita le lungaggini di bandi e le inevitabili esclusioni.

     

    Le imprese, infatti, possono presentare progetti con cadenza mensile nel corso dell’intero anno mediante due principali canali di finanziamento: il Conto Formativo monoaziendale, in cui il 70% del versato - il 30% resta al Fondo per vincoli normativi - viene messo a disposizione della singola impresa in modalità diretta e non competitiva, come rimborso per le spese sostenute per le attività di formazione realizzate per i propri dipendenti, e il Conto Aziende in cui imprese piccole, medie e grandi possono scegliere di far confluire quanto versato in un unico conto aggregato, delegando un soggetto, detto Proponente, alla sua gestione. Il Proponente, verificando con le imprese le priorità dei fabbisogni formativi, può presentare, seguendo opportuni processi di rotazione tra le imprese beneficiarie, prima un Piano generale e poi specifici Progetti formativi a valere sul Conto Aziende, senza ulteriori valutazioni di merito da parte del Fondo.

     

    La scelta di un modello solidale e cooperativo associata alla scelta di semplificare, sempre nel rispetto della normativa di riferimento, i meccanismi di gestione del Fondo ha consentito di ridurre l’impatto burocratico per l’utilizzo del Fondo, favorendo sia l’adesione sia l’accesso ai finanziamenti da parte delle imprese.

    A tutto ciò è stata associata una costante azione, sostenuta dalle Parti Sociali che promuovono il Fondo, di animazione della domanda di formazione e di raccolta del fabbisogno formativo delle imprese per dimensione, territorio, settore.

     

    Questa analisi ha consentito di adattare l’offerta del Fondo sulle reali esigenze delle imprese: da gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato una maggiorazione del parametro costo ora/allievo da 20 a 25 euro per tutte quelle attività formative che prevedono un utilizzo intensivo di strumentazioni e metodologie formative specialistiche quali, appunto, i corsi ECM relativi al settore sanitario.

     

    Questa costante attenzione alle specificità di dimensione e settore ha, inoltre, dato i suoi buoni frutti: ad oggi, le aziende del settore sanitario del territorio nazionale che hanno scelto di aderire a Fonditalia sono 6.300 per un totale di circa 40.000 lavoratori, con particolari picchi in Puglia, Lazio e Lombardia. Per quanto riguarda la realizzazione di progetti formativi, emerge invece che la formazione ECM corrisponde al 14% del monte ore di formazione attualmente finanziata dal Fondo.

     

    Se parlando con il responsabile formazione o HR di un'azienda sanitaria, ovviamente privata, dovesse sintetizzare attraverso tre o quattro parole lo strumento dei Fondi interprofessionali per convincerlo ad impiegarli quali userebbe?

     

    Vi sono molti buoni motivi per convincere le aziende sanitarie all’adesione e all’utilizzo dei Fondi. Utilizzare un Fondo Interprofessionale significa non solo avere maggiori risorse per formare e aggiornare le competenze degli operatori del settore ma anche svincolare tale formazione da sponsorizzazioni, a volte ingombranti e condizionanti. Inoltre i Fondi rendono possibile potenziare l’utilizzo, qualora consentiti dalla regolamentazione ECM, di metodi alternativi alla classica formazione d’aula, quali la FAD, che consente di realizzare attività formative mediante l’uso della connessione in rete e l’accesso a piattaforme tecnologiche, permettendo un alto grado di indipendenza del percorso didattico e la totale assenza di vincoli legati alla presenza fisica o al rispetto di orari specifici.

     

    La possibilità di sincronia e/o asincronia dell’utente rispetto alla realizzazione del corso assieme a quelle di modulazione dei percorsi formativi e di selezione dei materiali didattici sulla base delle effettive esigenze dei fruitori, fanno di questa modalità la forma più adatta per il concreto espletamento di una formazione continua personalizzata ed in particolare per la trasmissione di nuove conoscenze, il trasferimento di tecnologie innovative e la realizzazione di sessioni di aggiornamento, garantendo un sostanziale abbattimento dei costi d’aula a favore di una maggiore attenzione ai costi relativi alla qualità della formazione erogata.

     

    Fonditalia ammette l’utilizzo di metodi a distanza per la formazione ECM. Al contrario di altri Fondi, infatti, abbiamo scelto di recepire integralmente le disposizioni del Ministero della Salute circa i metodi della trasmissione di contenuti ECM, senza porre ulteriori vincoli ai Provider incaricati.

     

    Nel caso di utilizzo di Fonditalia, inoltre, la possibilità di cumulo e gestione delle proprie risorse in conti aggregati e la possibilità di usufruirne a sportello rappresenta il vero valore aggiunto per un’azienda sanitaria che intende formulare una programmazione annuale e/o periodica delle attività formative ECM a favore dei propri collaboratori.

     

    Quali sono i principali obiettivi di Fonditalia per quest’anno?

     

    Tutti gli obiettivi di sviluppo del Fondo concorrono ad affinare l’offerta di sostegno alla formazione continua per i lavoratori di imprese di ogni dimensione, localizzazione e settore.

     

    Tuttavia, l’attuale policy del Fondo prevede migliorie che possono favorire molto la realizzazione della formazione specifica e altamente specializzata del settore sanitario. Tra queste: animare, assecondare e sostenere la cooperazione tra imprese, territori, istituzioni, rappresentanze per una costante integrazione di risorse, competenze, buone prassi per quanto riguarda, in generale, la formazione continua e, più nello specifico, i temi della formazione “obbligo di legge”, compresa quella ECM. Promuovere attività di monitoraggio della domanda e dei fabbisogni formativi, quali azioni concertate tra le Parti Sociali e propedeutiche alle attività formative per rispondere in maniera sempre più puntuale alle reali esigenze delle aziende e dei settori di appartenenza. Infine favorire la sperimentazione e lo scambio di metodologie innovative di formazione tra i diversi settori, territori e destinatari, misurando costantemente gli impatti al fine di migliorare la capacità di concertazione tra le Parti Sociali in una logica di condivisione e di effettiva reciprocità e sinergia.

     

    Verrà mantenuto, inoltre, l’impegno di “semplificare” le modalità di accesso al Fondo. Lo scopo resta quello di accorciare e blindare gli iter amministrativi e gestionali per un corretto utilizzo delle risorse e la riduzione di eventuali errori gestionali a discapito di destinatari e della qualità della formazione erogata.

     

    Ciò che ci si auspica a tal riguardo è che la maggiore autonomia nell’utilizzo del Fondo da parte degli utenti, garantita e facilitata dal sistema di reti e dalla semplificazione dei percorsi per l’accesso ai finanziamenti, possa consentire di spostare l’attenzione sugli aspetti qualitativi della formazione, troppo spesso trascurati ma fondamentali, tanto più per quanto riguarda la formazione specifica del comparto sanitario.

     

    Giugno 2014



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